una fan
Proprio qualche mese fa, mentre io e mio marito ripensavamo con nostalgia a quanto fossero belli gli anni '80, ci venne in mente quanto amassimo entrambi Michael Jackson, le sue canzoni, i suoi passi di danza. Rivedere insieme i video di "Jacko", rivivendo le stesse emozioni di allora, fa capire di quanto fosse capace, con la sua voce ed il suo modo così unico e sensuale di muoversi, di coinvolgere e di emozionare milioni di fan.
Ricordo perfettamente quando, poco più che una bambina sognavo di poterlo incontrare, di sposarlo, e vivere accanto a lui per il resto della vita. La bellezza degli undici anni è innamorarsi di uno come Michael Jackson, e poco importa se poi crescendo ci si rende conto che la vita reale è tutta un'altra cosa, quello che rimane dentro è il sogno di bambina, quello che "Jacko" ha sempre cercato di donare a tutti noi e che lui non ha mai avuto. La paghetta settimanale era destinata per intero all'acquisto dei suoi album, e per acquistare qualsiasi fanzine che parlasse di lui, che avesse il suo poster da appiccicare rigorosamente in camera, naturalmente nel posto più bello.Oggi, nel giorno della sua morte, sono riaffiorate in me le emozioni di allora, di quando ero bambina, di quei momenti in cui avrei voluto sposarlo. E' riaffiorata in me tanta rabbia, nel rileggere come allora il suo nome infangato dalle accuse di pedofilia. Ma per me, "Jacko", sarà per sempre il re indiscusso del pop, il bambino prodigio che ha conosciuto la fame e i maltrattamenti di un padre-padrone, un bambino che è stato investito dal successo per il suo grande talento.
Rimarrà un vero mito, come tutti i più grandi che, come lui, se ne sono andati troppo presto. Continuerà a vivere in eterno nei suoi album, i più venduti di tutti i tempi, e quando un giorno i miei figli mi chiederanno chi era Michael Jackson, gli risponderò che era semplicemente un uomo, innamorato della musica e dei bambini, delegittimato del diritto di vivere la propria età, adulto quando avrebbe dovuto essere bambino, e, forse, bambino quando avrebbe dovuto essere adulto. Sostanzialmente una persona sola, che ha sempre cercato negli altri il sorriso da bambino che lui non ha mai avuto, e che, purtroppo, non è mai stato.
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