..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 9 novembre 2009

IN NOME DEL POPOLINO ITALIOTA

A seguito dell’udienza del Tribunale di Napoli del 06/11/2009, inerente il processo sui fatti di calciopoli, i soliti noti – alcuni giornali e tv sempre in prima linea per fomentare il sentimento farsopolista – hanno rinnovato il loro ruolo di colpevolisti traendo a piacimento - qua e la - alcune parti della deposizione del Sig. Manfredi Martino.

Il teste, che per inciso ha dovuto sovente far ricorso a dei “non ricordo” ed “a mia sensazione”, non ha contribuito in alcun modo alle tesi dell’accusa. Sono risultate infatti innumerevoli le contestazioni mosse dal PM per le incongruenze riscontrate tra le dichiarazioni del teste nel maggio del 2006, allorquando temeva anche per se stesso, e quelle nel corso dell’udienza. Lo stesso Martino ha confermato le modalità di sorteggio delle partite. A suo dire veniva infatti estratta prima la pallina delle partita dall’ex designatore Pairetto e solo in seguito quella dell’arbitro da un giornalista – diverso di volta in volta – designato dall’USSI (Unione stampa sportiva italiana). Il tutto sempre e comunque alla presenza di un notaio. Inoltre, il Martino (teste dell’accusa) riferiva della possibilità di riconoscere le palline usurate con il tempo, ma è anche vero che affermava la sua univoca responsabilità nell’inserire e sigillare i nomi delle squadre e degli arbitri nelle medesime. Sempre sulla questione “palline” riferiva che sovente erano i designatori a chiedere la sostituzione di quelle visibilmente segnate con delle nuove, risultava inoltre impossibile leggere i bigliettini avvolti all’interno qualora si fossero accidentalmente aperte. Esponeva infine di non aver mai riscontrato eventuali pressioni dei designatori verso gli arbitri in favore di alcuna squadra di calcio. Strano risulta quindi il tam tam mediatico scaturito da una dichiarazione del Martino su di un colpo di tosse dell’ex designatore Bergamo in occasione di un sorteggio. Colpo di tosse peraltro definito dal medesimo come “dovuto da probabile nervosismo per le pressioni esercitate a mezzo stampa”. È bene inoltre ricordare che l’arbitro estratto per la partita oggetto del colpo di tosse, Juventus – Milan, fu il Sig. Collina, arbitro da sempre amico della società Milan ed inviso ai dirigenti della Juventus.

Una deposizione, quella di Martino, enfatizzata dai soli colpevolisti che invero nulla aggiunge e nulla toglie al procedimento in corso. È utile ricordare che il PM Guariniello – procura di Torino - decise di non procedere sulla base di identiche informazioni. Così come sarà opportuno ricordare una sentenza del Tribunale di Roma datata 22/09/2003, confermata in seguito in appello in data 28/09/2007, in cui veniva definitivamente sancita l’impossibilità di modificare l’esito dei sorteggi arbitrali nella stagione 2000/2001. A maggior ragione tale impossibilità andrebbe decretata nelle stagioni successive poiché, a seguito dei soliti tam tam mediatici, erano stati aggregati in sede di sorteggio un notaio e giornalisti sempre diversi che materialmente “pescavano” la pallina. È necessario infine ricordare che gli innumerevoli giornalisti partecipi, i vari astanti che di volta in volta presenziavano, le innumerevoli telecamere delle varie tv ed infine i carabinieri che avevano assistito ed indagato non sono mai riusciti ad evidenziare e contestare un solo sorteggio anomalo.

Di seguito riportiamo il comunicato ufficiale congiunto dell’USSI e della Figc datato 15/05/2006: «A proposito degli articoli pubblicati da alcuni organi di informazione che hanno riferito di un’inchiesta in corso da parte della Magistratura sulle modalità del sorteggio arbitrale delle scorse stagioni sportive, la FIGC e l’USSI (Unione stampa sportiva italiana) vogliono ricordare i termini dell’accordo che negli ultimi anni ha previsto la presenza e la partecipazione dei giornalisti dell’USSI alle operazioni del sorteggio arbitrale. Ogni settimana l’USSI ha designato - tra i suoi iscritti - un giornalista diverso che ha estratto il nome dell’arbitro per ciascuna partita di serie A e B, secondo le griglie individuate dai designatori dell’Organo tecnico (CAN), alla presenza di un notaio. Contrariamente a quanto scritto da alcuni, il sorteggio dell’arbitro era successivo all’estrazione della “pallina” relativa a ogni singola partita. La sequenza temporale del sorteggio, cioè, prevedeva: preliminarmente per ogni griglia di partite venivano letti i nomi degli arbitri selezionati dai designatori responsabili dell’Organo tecnico (CAN). A questo punto uno dei due designatori estraeva la singola “pallina” con la partita e successivamente il giornalista designato dall’USSI estraeva la “pallina” con il nome dell’arbitro da assegnare a quella gara. Questi sono i termini dell’intesa tra FIGC e USSI. Riteniamo doveroso offrire un contributo di informazione all’Autorità giudiziaria che, a quanto riportato da alcuni giornali, sta indagando anche su questo aspetto dell’inchiesta che riguarda il mondo arbitrale».

Null’altro va aggiunto a quanto fin qui riportato poiché riteniamo sufficientemente esaustivo al fine di decretare le “malafede” di taluni organi di stampa.

Un’ultima notazione: nella deposizione del Sig. Manfredi Martino i PM hanno insistito su alcuni particolari tesi a decretare l’illegittimità dei sorteggi. Nel corso del dibattimento si è posta attenzione sulle presunte pressioni del Sig. Carraro in favore di Lazio e Fiorentina, di altri club calcistici eventualmente favoriti, ma MAI di pressioni o riscontri in favore della società Juventus.

Giuseppe Belviso, Presidente GLMDJ

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