..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 13 novembre 2009

VIOLARE IL SILENZIO

C’è un’Italia che viene nascosta, inguardabile. E’ doveroso violare il silenzio.
La Juventus è stata condannata senza aver commesso il fatto. Fu fatta processare e condannare da chi ne era, e purtroppo ancora è, al comando. Quasi tutti furono concordi nella pena comminata: stampa, opinione pubblica e coloro che gravitavano all’interno del mondo del calcio.
A seguito fu scelta, dai padroni, una classe dirigente che con il calcio contava come i cavoli a merenda, portando all’interno dell’ambiente bianconero sorrisi e trasparenza.
Da allora ad oggi lo stesso management non fu mai in grado di prendere una chiara posizione sul numero degli scudetti vinti; si passò dal dire 27 come 29 e viceversa, a seconda delle situazioni e degli interlocutori. Quello che è certo ed incontestabile fu la presa di posizione durante l’estate del 2006; 31 agosto - Giovanni Cobolli Gigli (ex presidente Juventus) : “Il ritiro del ricorso al Tar è una decisione meditata, presa all’unanimità, dopo aver valutato gli elementi. Siamo convinti che rinunciare faccia il bene della Juve e non solo. Ora ci concentreremo sul progetto sportivo che è più importante.”
Successe qualche cosa? Si, che stampa, opinione pubblica e tutti coloro che gravitavano all’interno del mondo del calcio poterono finalmente dire: giustizia è fatta.
In questi tre anni l’Associazione GiùleManidallaJuve ha condannato a più riprese l’operato della Giustizia Sportiva e della proprietà bianconera, evidenziando ancora una volta, all’ultima assemblea degli azionisti, che la società Juventus ha lasciato “colpevolmente” decadere i termini per adire i tribunali ordinari e che l’unico soggetto giuridico che ha oggi la titolarità per sovvertire le assurde sentenze sportive dell’estate 2006 sia proprio l’Associazione, ricordando che è infatti pendente un ricorso al Consiglio di Stato ed uno in ambito comunitario.
Non so se questo abbia avuto il potere di far esprimere il neo presidente bianconero Jean Claude Blanc all’uscita dell’assemblea degli azionisti con queste parole: “ Noi ci sentiamo addosso 29 scudetti e se vincessimo per noi sarebbero 30”; ma tant’è.
Dell’esposto presentato presso la Procura Federale del Coni contro il nuovo presidente della Juventus, reo secondo l’accusa di avere rilasciato "giudizi pubblicamente lesivi della reputazione di persone, società o organismi operanti nell'ambito del Coni, Figc, Uefa e Fifa“, non me ne voglio assolutamente occupare, chi usa la Juventus per farsi pubblicità non merita nemmeno di essere menzionato.
Stucchevoli, invece, alcuni punti.
Le dichiarazioni di Blanc a distanza di anni lasciano perplessi, e viene subito da chiedere: perché la dirigenza non si è battuta quando ancora era possibile farlo? Perché fu ritirato all’unanimità dopo aver valutato gli elementi (?) il ricorso al Tar? Perché non si prese una posizione ben chiara difendendo gli scudetti vinti regolarmente sul campo, la Juventus e la sua onorata storia?
C’è chi, a queste domande ha saputo, a modo suo, dare delle risposte. Dal blog di Franco Rossi ho potuto leggere queste parole. “ Blanc, neo presidente della Juventus, con le sue dichiarazioni sui due scudetti da restituire ha sorpreso tutti. Le cose sono due: o non conosce i regolamenti internazionali (nessuno puo’ annullare una decisione della Giustizia Sportiva, pena l’uscita dalla Fifa); o è in perfetta malafede e straparla per ingraziarsi quella fascia di tifosi bianconeri che non ha ancora capito cosa è stata Calciopoli. ”
Anche dal mio punto di vista le cose sono due: o il giornalista Franco Rossi non conosce, o non ricorda, o fa finta di non sapere che l’Associazione GiùleManidallaJuve ha pendente un ricorso presso il Consiglio di Stato ed uno in ambito comunitario (e qui delle pene della Fifa non importa un piffero a nessuno); o è in perfetta malafede e straparla per ingraziarsi tutti coloro che gravitavano all’interno del mondo del calcio, che non hanno capito, così come Lui, cosa è stato Calciopoli (volesse informarsi l’Associazione è ben disponibile a fornirgli ogni tipo di delucidazione sulla tematica).
In un'Italia dove si sono pubblicizzate le sciabolate e nascoste le verità c'è ancora chi preferisce il frastuono al silenzio, cercando di rendere inviolabili le nefandezze che hanno sepolto la squadra più titolata e storica dell'intero Paese, questi accompagnati da chi vorrebbe metterci una pietra sopra e proseguire nel segno di una nuova era. Fino a quando non ci sarà giustizia l'Associazione GiùleManidallaJuve violerà tutti questi silenzi, per difendere oltre 100 anni di onorata storia calcistica.

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