Ci siamo, è arrivato il week-end più importante della Premier League stagione 2009/2010.
Partiamo subito con una considerazione: domenica pomeriggio saranno tutti collegati con il nord-ovest di Londra, e tutti, o quasi, tiferanno Arsenal, perché una vittoria dei padroni di casa rischierebbe di vedere ridimensionata la lotta al titolo.
Difficile fare un pronostico su cosa accadrà allo Stamford Bridge, meglio cercare di evidenziare lo stato con cui si presenteranno i 22 in campo.
I padroni di casa arrivano da un periodo altalenante, non tanto per i risultati ottenuti, quanto per il gioco espresso. In settimana la squadra di Ancelotti era attesa ad Hull per confermare il primo posto in classifica con l'ennesima vittoria stagionale. Invece, complice l'ottima prova dei padroni di casa, i Blue's non sono andati oltre un pareggio, che sì li ha confermati in testa al campionato ma, come invece da pronostico ci si aspettava, hanno perso una chiara occasione per allungare sulle dirette rivali.
Il gioco del Chelsea ha nuovamente evidenziato enormi lacune, sia per quel concerne la costruzione dello stesso, sia per la difficoltà del reparto difensivo di disputare una partita ogni tre giorni; i gol subiti contro il Burnley e contro lo stesso Hull lo dimostrano ampiamente.
A nord di Londra le cose non sono andate certamente meglio. Gli uomini di Wenger hanno subito la seconda sconfitta stagionale tra le mura amiche contro le uniche due pretendenti al titolo. E se a novembre lo 0-3 subito contro il Chelsea aveva di gran lunga ridimensionato i sogni di gloria dei "gunners", la partita di otto giorni fa all'Emirates Stadium, seppur nuovamente persa (1-3), ha fatto intravedere una luce, seppur con qualche ombra. La prima testimonia una condizione fisica comunque ottimale, sottolineata dalle ottime prestazioni di Arshavin, Fabregas e Song. Le seconde hanno ulteriormente consolidato l'inadeguatezza di Almunia a vestire i panni di #1 dei gunners", complice una prestazione che ha evocato le grida di paura dei migliori film horror di Dario Argento. L'altro lato negativo è stato sicuramente il non aver marcato a dovere un certo Wayne Rooney, ma di questi tempi sfido chiunque a marcare il centravanti della nazionale di Capello; il Milan, oibò, è avvisato.
E sarà proprio lo United che, giocando in anticipo al sabato pomeriggio contro il "disperato" Portsmouth, si siederà in poltrona (probabilmente con 56 punti) tifando Arsenal; l'eventuale sconfitta del Chelsea proietterebbe i "red devils" in testa al torneo.
Il venticinquesimo turno, però, non sarà solo Arsenal, Chelsea e Man Utd.
Da apripista al week-end ci sarà il Merseyside Derby: Liverpool-Everton.
I padroni di casa sono reduci dalla vittoria interna contro il Bolton, vittoria che, non deve trerre in inganno, ha evidenziato ancora una volta la difficile stagione degli uomini di Rafa Benitez: poco gioco, difficoltà nell'andare in gol e la solita serie di infortuni che ha condizionato e non poco il cammino dei "reds". E nell'anticipo di Anfild Road mancherà ancora una volta il "Nino", al secolo Fernando Torres, bloccato ancora dagli infortuni. Gli uomini di David Moyes, invece, dopo un inizio a dir poco disastroso, causa anche in questo caso degli innumerevoli infortuni che hanno decimato l'intera rosa, sono tornati a correre per posizioni più consone alla forza della squadra.
L'ultima sconfitta? Datata 29 novembre 2009, al Goodison Park il giustiziere fu proprio il Liverpool con il più classico 0-2. Da allora 5 pareggi e 4 vittorie, di cui tre consecutive dopo il pareggio all'Emirates Stadium contro l'Arsenal.
Un derby che di conseguenza si preannuncia spettacolare e ricco di fascino, un derby che vede in vantaggio (in campionato) i "reds" con 68 vittorie, contro le 56 dell'Everton ed altrettanti pareggi. Per la storia il Merseyside Derby vede scontrarsi gli Evertonian e i Liverpudlians. Questo derby viene tradizionalmente chiamato "The Friendly Derby" a causa del gran numero di famiglie di Liverpool che hanno in sè tifosi di entrambe le squadre; questo infatti è uno dei pochi derby che non necessita dell'utilizzo da parte delle autorità di ingenti misure di sicurezza. Il rispetto reciproco è infatti alla base della rivalità storica tra Blues e Reds. Nota, purtroppo, è la vicenda del bambino ucciso da un colpo di pistola davanti un pub di Liverpool, il piccolo tifoso Blues venne ucciso da una gang Reds; pochi giorni dopo durante i preliminari di Champions League contro il Tolosa, risuonarono all'Anfield le note dell'inno dell'Everton, in ricordo ed onore del piccolo Rhys Jones.
Ma i big-match non finiscono certo qui. Nel serale del sabato (18:30) al White Hart Lane scenderanno in campo due delle più belle realtà che la stagione agonistica sta regalando a tifosi ed appassionati: Tottenham-Aston Villa. Gli "spurs" hanno dovuto faticare più del previsto per superare il quinto turno di FA Cup, dovendo replicare a distanza di sette giorni contro un meraviglioso Leeds (a Londra 2-2, a Leeds 1-3). Recuperare le energie dopo la battaglia di Ellan Road non sarà compito agevole, ma Harry Redknapp & Co. sapranno regalare altre emozioni. I "villans", al contrario, hanno potuto rifiatare durante la settimana, e godere dell'ottima vittoria per 2-0 strappata al Craven Cottage contro il Fulham.
I padroni di casa avranno a disposizione il duo d'attacco che sta facendo sognare l'altra parte del nord di Londra: Crouch-Defoe; e anche se mancherà lo straordinario Aaron Lennon, sulla destra verrà schierato il giovanissimo e talentuoso Luca Modric, tenuto a riposo nel match di FA Cup. Da tenere d'occhio per gli appassionati il terzino sinistro Gareth Bale, degnissimo sostituto del titolare, ancora fuori per infortunio, Assou-Ekotto. Gli ospiti, a loro volta, faranno leva sulla straordinaria stagione di Gabriel Agbonlahor, giunto al decimo centro in campionato su 23 partite giocate. In campo saranno presenti anche Ashley Young sulla fascia destra, il capitano Stiliyan Petrov in mezzo al campo, ma soprattutto James Milner. Quest'ultimo inventato da Martin O'Neill come centrocampista centrale e straordinario protagonista della stagione fin qui disputata della società di Birmingham.
Ma per chi vuole di più ecco ancora una sfida che promette spettacolo: Burnley-West Ham.
Al Turf Moor andrà in scena un vero e proprio big-match salvezza, con i padroni di casa fermi a quota 20 punti e gli uomini di Zola a quota 21.
Per gli amanti della "zona Mancini", il Manchester City sarà impegnato ad Hull per inseguire un posto Champions non impossibile; 41 punti e due partite in meno del Tottenham, ora quarto a quota 42.
Ora silenzio, lo spettacolo comincia...
GLMDJ
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