..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 13 febbraio 2010

QUANDO MAGLIETTE E PANETTONI FANNO TREMARE

La speranza, per quelli come me e anche per quelli che non la pensano come me, era di ascoltare, dopo tante udienze, la versione come teste del Tenente Colonnello dei Carabinieri Attilio Auricchio al processo su Calciopoli, in corso presso la IX sezione penale del Tribunale di Napoli.
Un teste di fondamentale importanza, visto il ruolo di responsabile dell'indagine off-side durata due anni e che portò al "terremoto" calcistico dell'estate 2006 denominato Calciopoli.
Per i particolari vi suggerisco di accedere qui, ringraziando i redattori di GLMDJ che hanno minuziosamente ricostruito la deposizione del Tenente Colonnello.
Sgrassando, invece, potrebbero bastare le parole espresse in aula dal Presidente del collegio giudicante: «Pubblico ministero ma non sarebbe opportuno indicare solo quelli che sono i fatti rilevanti?»
Come accennato in apertura, la deposizione era attesa come la conferma di tutto quello che in questi anni ci era stato propinato, a testimoniare una volta di più sotto quale mostro speculativo era finito il calcio professionistico italiano.
E invece ancora niente. Solo commenti.
Dalle magliette (per la precisione 8) ai panettoni (numero imprecisato) è un susseguirsi di ipotizziamo, diciamo e forse, conditi con la leggenda dello spogliatoio, il moviolone di Biscardi e la probabile, ma non confermabile, possibilità che la Juventus, in un qualunque campo d'Italia, sia uscita corsara con qualche polemica.
Un passo, però, l'ho trovato rilevante. L’avvocato Luigi De Vita (avvocato difensore di Paolo Bergamo), alla lettura e al commento di alcune telefonate intercettate, interviene rivolgendosi al Presidente: "....scusi, ma questa è un’anticipazione della requisitoria del pubblico ministero? È una rilettura di tutte le telefonate, con dei commenti. Sono atti che dobbiamo leggere noi e commentare noi. Io non so neanche se queste telefonate sono quelle che sono state trascritte… Ma ripeto, più che fatti, ho la sensazione che il teste ci stia facendo un’anticipazione della requisitoria del pubblico ministero. E mi pare che questo tipo d’esame non sia previsto dalla legge. Il teste ci deve dare degli elementi oggettivi sui quali poi noi, e ovviamente il tribunale per ultimo, dobbiamo esprimere delle valutazioni".
Il dettaglio sta nell'esclamazione dell'avvocato Maurilio Prioreschi, dettaglio che per i cultori della saga è divenuto l'attore protagonista: "...Evidentemente non ha fatti da dire".
Nel 1576, per sfuggire a un processo di eresia aperto a Napoli, Giordano Bruno si allontanò dall'Italia. Nel 1600 fu condannato al rogo per eresia. Le prime quattro accuse citavano: "avere opinioni".
Ora i tempi sono cambiati, e spesso chi ha opinioni siede dall'altra parte.
In mancanza di fatti, alcune estati fa, altri pronunciarono sentenza, dimenticando, probabilmente, le parole del filosofo napoletano: "Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla".
GLMDJ

Nessun commento: