..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 23 marzo 2010

AURICCHIO CROLLA CON CALCIOPOLI

Il Colonnello che ha condotto le indagini dello scandalo del calcio del 2006 letteralmente incalzato dai difensori di Moggi e De Santis.
Evidenziate indagini fatiscenti e a senso unico, utili a colpire solo la Juventus e la sua ex dirigenza
Questa volta ho deciso di scriverla proprio così, come facevano ai bei tempi i giornali di questo Paese, pronti a cavalcare quel sentimento popolare che tanto andava in voga nell'estate del 2006.
Anche in questa circostanza basterebbe una frase detta questo pomeriggio all'interno dell'aula 216 della X sezione penale del Tribunale di Napoli, niente meno che dal Presidente Teresa Casoria: "voleva far risultare quello che voleva far risultare".
Ma questa volta voglio approfondire, evidenziare, analizzare i passaggi, le parole dette, quelle rimangiate, ma soprattutto sottolineare la fatiscienza di un'indagine che ha seppellito la storia della Juventus, la carriera sportiva di Moggi e Giraudo, e ha sperperato un quantitativo ingente di denaro pubblico.
Si inizia prima di pranzo, ma l'aperitivo è di quelli forti.
Prioreschi: Interccettazione del 05.01.2005 ore 14.30 tra Fazi e Bergamo, dove questi riferisce telefonate di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchetti perchè si lamentavano degli arbitri. Altra telefonata in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti... Ora, noi abbiamo cercato queste interlocuzioni tra Bergamo e Moratti, ma non le abbiamo trovate; lei sa spiegare perché queste telefonate non ci sono, visto che il telefono di Bergamo era intercettato?
Auricchio: Non lo so, non so dare spiegazioni.
Il Colonnello non lo sa, non sa dare spiegazioni, e nonostante l'avvocato Prioreschi faccia presente in aula che tutti i telefoni di Bergamo erano stati messi sotto intercettazione, Auricchio si limita a dire che tutte le telefonate intercettate sono state riportate. Tutte?
Si passa alle famosissime ammonizioni mirate, utili, secondo l'accusa, a favorire la Juventus. La gara in questione è Udinese-Brescia del 26 settembre 2004 (terminata 1-2).
Prioreschi: Le amminizioni dolose di Pinzi, Muntari e Di Michele le risultano da una intercettazione o da un giornale?
Auricchio: Abbiamo fatto una ricostruzione delle ammonizioni precedenti delle partite della Juve. Questa è stata fatta sulla base di colloqui telefonici in particolare di un colloquio tra Meani e un assistente, Babbini, dove esaltavano questa metodologia.
Prioreschi: Lei ha visto gli atti ufficiali di gara per capire perché ci furono le ammonizioni?
Auricchio: Non credo.
Importante a questo punto evidenziare un dato. Nel capo di imputazione contestato a Luciano Moggi, ex direttore generale della Juve, Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juve e l'arbitro Antonio Dattilo, si fa riferimento a Udinese-Brescia 1-2 (26-9-2004) e Udinese-Juventus 0-1. Le ammonizioni di Pinzi, Muntari e Di Michele e l'espulsione di Jankulovsi, tutti calciatori della squadra friulana, nella prima gara dovevano servire, secondo l'accusa, ad avvantaggiare la Juve nella partita successiva.
I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Sempre nella stessa partita fu espulso Jankulovski. Il Brescia, per i poco attenti, aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese, De Sanctis, era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia andò a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia fu proprio Jankulovski. Espulso. Ma il Colonnello Auricchio non ha verificato, almeno crede, gli atti ufficiali della gara, né per capire le motivazioni delle ammonizioni, né per rendersi conto che gli allora giocatori dell'Udinese erano esenti da diffida.
Tra le varie partite analizzate spicca sicuramente la gara tra Juventus e Bologna, successiva ad un Fiorentina-Bologna del 5 dicembre 2004.
Prioreschi: Ci sono stati episodi particolari?
Auricchio: Si, dal Corriere, Repubblica a Gazzetta, la Juve vince con una una mezza punizione dal limite e con due mezzi rigori negati al Bologna.
Faccio il bravo e mi limito a non commentare questo passaggio, lascio a voi ogni giudizio su di un pubblico ufficiale che ritiene come "episodi particolari" le "sentenze" della Gazzetta, di Repubblica e del Corriere.
Altra partita, questa volta è Juventus-Milan del 18 dicembre, terminata 0-0.
Prioreschi: Quali accertamenti ha fatto?
Auricchio: Quelli che risultavano dalle intercettazioni.
Prioreschi: Se stavamo facendo un processo per omicidio le avrei chiesto con quale arma era stato ucciso così ora le chiedo quali sono gli atti fraudolenti?
Auricchio: Ho citato le conversazioni.
Prioreschi: Quindi solo le conversazioni?
Auricchio: Si
Interviene il Presidente per far capire bene al Colonello quello che vuole sapere l'avvocato: "Vogliono sapere se oltre alle telefonate ha fatto ulteriori accertamenti". La risposta è inequivocabile: "No, non li abbiamo fatti".
Come non sono stati fatti accertamenti sul sorteggio arbitrale di Juventus-Udinese del 13 febbraio 2005, terminata 2-1, e su cui l'avvocato della difesa domanda: "Quali sono gli episodi della gara?". Auricchio: Abbiamo sostenuto sempre dagli articoli di Gazzetta e Repubblica che tra gli episodi c'era l'annullamento di un gol.
Anche in questa circostanza preferisco glissare, domandando al lettore: lo sapevate che in Italia le indagini vengono fatte dalla Gazzetta e da Repubblica?
Per questo ed altro l'appuntamento che rinnovo a tutti voi è il solito: a giorni la redazione di GLMDJ proporrà l'udienza integrale di oggi, martedì 23 marzo 2010, nella quale potrete leggere quanto detto all'interno dell'aula 216 del Tribunale di Napoli.
Dopo otto ore di interrogatorio viene chiesto il rinvio, che presumibilmente proseguirà nei prossimi giorni. Dopo quattro anni di ilazioni e supposizioni non rimane nient'altro da dire, solo indignazione nei confronti di chi, ancora oggi, cerca di dare un senso ad una farsa che un senso non l'avrà mai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono Rocco Tanieli di Bellinzona, vorrei fare una domanda. Che fine faranno i due scudetti che ci hanno tolto e i signori dalla faccia pulita che fine faranno? Perchè la vera cubola erano quei sognori che si chiamano faccia pulita grazie ciao.

Unknown ha detto...

Quei due scudetti, personalmente, rimarranno per sempre attaccati alle maglie che li hanno vinti, e cioè quelle bianconere; 76 giornate consecutive in testa al campionato non lasciano adito a nessun dubbio. I signori che descrivi con la "faccia pulita", purtroppo per la Juventus, sono ancora ai comandi, come lo erano nell'estate del 2006. Che fine faranno? Sinceramente non mi interessa, ad ognuno il proprio destino, quello che mi hanno lasciato, invece, è l'assoluta certezza che in quella maledetta estate hanno fatto condannare la storia, oltre 100 anni di orgoglio e trionfi, e questo, anche se a "loro" non interesserà, è bene che lo sappiano. La data del 7 maggio 2006 rimarrà per sempre il giorno della morte della Juventus.
A breve scriverò un pezzo proprio sulle "faccie pulite".
Grazie a te, un saluto.
Fabio