Lo avevo criticato giustamente per episodi che avevano pesato sull'esito finale di alcune partite, ne avevo messo in dubbio il ruolo, perché una squadra come l'Arsenal non poteva permettersi di non avere un portiere con la "P" maiuscola. Eppure Manuel Almunia non si perso d'animo, non si è messo a piangere su se stesso, ma ha continuato a lavorare, a sudare, a credere di poter dare qualcosa alla squadra, ad Arséne Wenger, ai suoi tifosi. Partita dopo partita l'ho visto crescere, l'ho visto trasmettere sicurezza, impadronendosi di quel ruolo che noi tifosi avevamo messo in dubbio.
Il rigore parato ad Alessandro Diamanti ha confermato quanto di buono il portiere spagnolo ha fatto in questo ultimo periodo, permettendo all'Arsenal di rimanere in vantaggio sul West Ham e di andare negli spogliatoi con il giusto spirito per affrontare il secondo tempo.
Domani è un altro giorno, e come per una sconfitta anche una vittoria va dimenticata in fretta, tornando subito a lavorare e concentrandosi sulla prossima sfida, ma questo Manuel Almunia lo sa e non vede l'ora di dimostrarlo contro il Birmingham e il Barcellona.
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