..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 28 maggio 2010

FEBBRE DA STADIO

Ai confini tra trash e commedia all'italiana, a Napoli va avanti, presso l'aula 216 della IX sezione penale, il processo denominato Calciopoli. Al termine dell'ultima udienza andata in scena martedì 25 maggio, Luciano Moggi ha voluto rilasciare una dichiarazione spontanea.
Quello che leggerete qui riportato non ha nulla a che vedere con quanto dichiarato dall'ex dirigente bianconero, ma un racconto di fantasia che rispecchia il pressapochismo del Paese, sia per quel che concerne lo sport, sia per la giustizia.
Ora voce ai protagonisti, che dopo quanto ascoltato in questi mesi dalla voce dei teste dell'accusa, hanno finalmente spiegato cosa accadde veramente al calcio del "bel Paese"...

Luciano Moggi: "...perché solo considerando chi è veramente un direttore generale di una squadra di serie A, Sig.ra Presidente, Lei potrà convincersi della nostra innocenza, perché vede, chi si occupa di mercato, di campo, chi ha la funzione di direttore generale di uno dei più grandi club del mondo è come dire... è un misto, un cocktail, un frullato de robba, un minorato, un incosciente, un regazzino, un dritto e un fregnone, un milionario pure se nun c'ha na lira e uno che nun c'ha na lire pure se è milionario. Un fanatico, un credulone, un buciardo, un pollo, è uno che passa sopra a tutto e sotto a tutto, è uno che 'mpiccia, traffica, imbroglia, more, azzarda, spera rimore e tutto per poter dire: ho vinto e adesso v'ho fregato a tutti e mo' beccate questa... tié! Ecco chi è, ecco chi è un direttore generale Sig.ra Presidente... ed è per questo che io chiedo alla clemenza della corte, a nome mio e di tutti i direttore generali del mondo, il beneficio delle attenuanti per la totale presenza delle sole millanterie espletate! "

Boato e tripudio in aula del pubblico presente.

Presidente Casoria: "... silenziooooo! Bastaaaaaaaa! Qui si sono oltreppasati limiti, si sono dette delle cose oltraggiose per la giustizia, si sono affermate delle assurdità, delle bugie... per esempio: si è affermato che la Juventus ha vinto i campionati 2004/05 e 2005/06 grazie agli aiuti arbitrali... ma per carità, è un falso! E' la maggior frescaccia che ho sentito da quando frequento gli stadi! "

In aula si alza un brusio, e distintamente si ascolta una voce: "... ma dico, Sig.ra Presidente, ma allora Lei è... "

Presidente Casoria: " Si, si, sono trent'anni che vado allo stadio, dico trent'anni! "

Tra il concitamento generale, la difesa lancia un sospiro di sollievo: "...semo salvi... "

Presidente Casoria: "La Juventus, nei due campionati presi in esame, è stata in testa alla classifica per ben 76 giornate consecutive, no cioè, dico 76 giornate consecutive, due campionati interi, ed in quello sotto procedimento, il 2005/06, ha conseguito 27 vittorie, 10 pareggi e una sola sconfitta, confezzionando la bellezza di 91 punti, dico 91 punti! Cancelliere metta a verbale, 91 punti! "

Ma in aula il pennivendolo di turno esclama: "... per forza Sig.ra Presidente, Lei non ricorderà, ma Pinzi, Muntari e Di Michele, tanto per fare un'esempio, furono preventivamente ammoniti per non farli scendere in campo a Torino contro la Juventus..."

In aula è il caos, ma la Dott.ssa Casoria, sfilando da sotto il tavolo la Gazzetta dello Sport, porta nuovamente tutti all'ordine: "...silenzioooooooooooo! Nella partita tra Juventus e Udinese, i giocatori Pinzi, Muntari e Di Michele giocarono regolarmente, tant'è che quest'ultimo firmò per i friulani la rete della bandiera... e basta, altrimenti faccio sgombrare l'aula! "

In aula tutto ritorna all'ordine, con la difesa e il pubblico presente che annuiscono a quanto detto dal Presidente, portandosi al tavolo del giudice a leggere il tabellino della gara in questione.

La storia dell'italiano, uomo poeta, santo e navigatore, la si può racchiudere in questo racconto, liberamente ispirato dalla scegneggiatura di Alfredo Giannetti, Steno ed Enrico Vanzina per il film "Febbre da Cavallo", una storia datata 1976 che a distanza di trentaquattro anni torna prepotentemente d'attualità, calandosi nella realtà dell'aula 216 del Tribunale di Napoli. Con protagonisti e storie diverse, ma con quell'identico fare che ha portato la giustizia ai confini tra trash e commedia all'italiana, infettata dalla febbre da stadio.
GLMDJ

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