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lunedì 26 luglio 2010

LAGUNA SECA: LA GARA


Come si può battere Jorge Lorenzo quest’anno?
Andando oltre il limite, con il rischio sempre dietro l’angolo di ritrovarsi a terra. Ci ha provato oggi a Laguna Seca Dani Pedrosa, con il risultato di incappare in una scivolata al 10° giro dopo esser stato leader dalla partenza all’errore veniale, ma probabilmente decisivo per le sorti del campionato. Lorenzo, secondo a 7 decimi dal connazionale, ha ricevuto il comando della contesa andando indisturbato a cogliere la personale prima vittoria a Laguna Seca, la sesta stagionale in 9 gare disputate senza mai scendere dal secondo gradino del podio.
Da 47 a 72 punti di vantaggio su Dani Pedrosa, si fa spazio nella personale bacheca dei trofei (già ricco di 64 coppe, 32 delle quali vittorie) per ospitare il “Leslie Graham Trophy”, assegnato al vincitore del titolo in MotoGP: monumentale il vantaggio giusto al giro di boa della stagione prima della pausa estiva. Comprensibile il rammarico per Pedrosa, passato dal poter minimamente riaprire il discorso-titolo a pregiudicare ogni residua chance iridata.
Con Lorenzo in versione “lunare”, Casey Stoner conclude secondo a 3″5 al quarto podio consecutivo, impossibilitato a lottare con il leader del mondiale. La buona notizia arriva da Valentino Rossi tornato sul podio, sicuramente non al meglio della forma fisica, pagando 13″ sul traguardo rispetto al proprio compagno di squadra, ma vincendo il duello tutto tricolore con Andrea Dovizioso, 4°.
Aspettando di rivederlo al 100 % per Brno a ferragosto, la MotoGP a Laguna Seca ha concluso con 12 piloti sotto la bandiera a scacchi e con gli americani poco felici per il 5° posto di Nicky Hayden, per il 6° di Ben Spies (peccato per quel “dritto” in bagarre con Valentino Rossi), il 7° di Colin Edwards. Punti importanti per Marco Melandri 8° davanti a Loris Capirossi 10°, a terra Marco Simoncelli. In fondo Alex De Angelis preceduto nella volata finale da Roger Hayden, buon sostituto con la Honda LCR di Randy De Puniet, ma quasi… doppiato. Jorge Lorenzo, anche senza la pressione di Dani Pedrosa, ha viaggiato a ritmi impensabili per chiunque, in gara e campionato.
La classifica finale del GP su Bikeracing

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