Dei Rossomargot ne ho già scritto, elogiandone suoni e testi. Ora ho deciso di dare spazio ai protagonisti di questa avventura musicale, partendo da chi, con la voce (e non solo), ha rapito in una notte d'estate le emozioni di chi ha assistito al loro primo show.
Geoffrey De Vai nasce in Francia nel 1977.
Sin da piccolo mostra un certo interesse per la musica e oltre ad imparare a suonare la chitarra, si appassiona più che altro al canto. Trasferitosi a San Remo ancora ragazzino, si fa notare da alcuni complessi della zona per le sue capacità canore, facendosi contendere da più parti grazie al suo carisma e alla voce decisamente particolare. Così nel 1997 gli STARRY EYES, la miglior band della zona, lo sceglie come leader di quello che poi verrà proclamato il miglior gruppo rock-glam della scena alternativa italiana di quegl’anni. Nel 1998 il gruppo si trasferisce a Londra, riscontrando un importante successo e allargando le proprie conoscenze musicali. Da qui, l’incontro con Alessandro Fabozzi, che vuole a tutti i costi il cantante nella sua nuovo progetto, e a fatica, riesce a raggiungere il suo scopo. E’ l’estate del 1999. Geoffrey si trasferisce a Milano, accettando la sfida e cambiando genere musicale, passando da testi in inglese a testi solo in italiano su un sound rock-alternative. Il progetto si chiama BLUECAOS e sembra funzionare, suscita l’interesse di diverse case discografiche milanesi e di Rock FM, che li mette in alta rotazione con il singolo “Aria” prodotto da Marco Trentacoste (Delta V, Ideasonika, Le Vibrazioni, etc.). Nel 2002 si spostano dall’ iniziale rock alternativo ad un fresco pop melodico, e dopo 3 anni di duro lavoro e grazie ai consigli del loro nuovo produttore artistico Marco Guarnerio(883, Le Vibrazioni, etc.), questo nuovo progetto dal nome LUCIDA diventerà parte della Casa Discografica Universal. Finalmente il primo singolo “Bella”, completato con un video a Cuba, in rotazione su radio e tv italiane, che nel Novembre 2004 porterà il gruppo alla sua prima finale per le selezioni del festival di San Remo a Roma negli studi Rai. L’anno seguente saranno di nuovo in finale con “Vedrai che passerà”. Nel 2006, conclusa l’esperienza con la major, Geoffrey sceglie di proseguire il suo percorso artistico da solo, dedicandosi alla scrittura dei pezzi che andranno a definire quello che sarà il suo primo Ep: “DELICANTE… (Intimi percorsi)”. DELICANTE è viaggio semiacustico, introspettivo nel proprio “IO”…un percorso intrapreso con l’utilizzo di strumenti e musicisti assai diversi dai progetti passati (cori gospel, violoncello, flauto tenore…), parte dalla melodia nostrana,attraversando rock e funky ma approda in totalità nella migliore tradizione Cantautoriale Italiana. Geoffrey si ispira a grandi nomi internazionali come Damien Rice e Jeff Buckley, soprattutto per quanto riguarda la ricerca di un “suono diverso”, ma non rinnega, anzi esalta pesantemente , il suo amore per gli ottimi cantautori del nostro paese che sono sempre stati per lui fonte d’ispirazione.
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