Quattro anni di temporeggiamento, delusioni, sconfitte e perdita di credibilità, hanno fatto da cornice ad una situazione che aggi possiamo definire semplicemente ridicola.
L’ultima ieri, durante il consiglio federale, il presidente Giancarlo Abete, ha risposto a chi chiedeva notizie su calciopoli 2, in questo modo: «Non siamo riusciti a sapere quanto bisogna pagare per entrare in possesso di tutte le intercettazioni di Calciopoli emerse nel Processo di Napoli. Nonostante il pressing restiamo stupiti dal fatto di non averle ancora a disposizione».
Abete è stupito e noi siamo increduli!
Questo calcio, senza spessore e personalità e senza più un briciolo di pudore, è lo stesso che ci ha condannato alla serie B. Ogni giorno che passa, agli increduli, viene offerta una possibilità in più per capire: non si voleva realmente cambiare il calcio, si voleva soltanto coltivare interessi diversi. Hanno preso una decisione di forza con così tanti limiti e così poco credibile che oggi è diventata addirittura ridicola ed insostenibile.
Senza parlare della questione “radiazione” Moggi. Ricapitoliamo.
Una richiesta di interpretazione, era stata formulata nei mesi scorsi dal presidente della FIGC, a fronte di un vuoto normativo creatosi nel passaggio tra la disciplina del vecchio Codice di Giustizia sportiva e il nuovo testo normativo entrato il vigore il 1° luglio 2007. La Corte di Giustizia ha così risposto al quesito: «Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della particolare gravità delle infrazioni».
A questo punto ci si aspettava la comunicazione ufficiale firmata da G. Abete con cui comunicava agli interessati l’avvenuta radiazione. Ma ecco una nuova e dura presa di posizione: «Adesso forniremo tutta la documentazione ai consiglieri federali che la visioneranno e poi ne parleremo al prossimo Consiglio federale». Dopo quattro anni si temporeggia ancora! La paura di prendere una posizione e delle sue conseguenze mi sembra abbastanza chiara…
Cosa aggiungere ad una situazione già paradossale?
Niente altro se non un invito a prendere atto di come il rinnovamento promesso dall’estate del 2006, non sia stato altro che un lento ed inesorabile cammino che ha portato il nostro calcio ad essere completamente ridicolo!
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