Oggi corregge il tiro, lo abbassa notevolmente, quasi a voler trovare un modo per ritornare sui propri passi, per fare pace con qualcuno. Dice che non vuole continuare a criticare la Juventus (quindi prima lo faceva), perché quello che aveva da dire lo ha detto. Per mancanza di argomentazioni dice che se parla spesso della Juve è perché vuole il meglio per una società che gli è rimasta nel cuore; sarà mica una dichiarazione d'amore?
Chiude con il serbo che sta trascinando i bianconeri, quel serbo che da "queste parti" l'abbiamo cominciato a seguire un anno fa, quando non era nessuno, quando nessuno se lo filava, quando con il CSKA faceva il bello e cattivo tempo in tutta Europa, anche quella che conta. Krasic? Davvero una spina nel fianco nelle difese avversarie; solo tre settimane fa scrisse: "Krasic non è un campione che fa la differenza".
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