Il Giudice Sportivo ha squalificato per tre giornate Samuel Eto'o, reo, nella gara di domenica pomeriggio allo stadio Bentegodi di Verona, di aver colpito con una testata al petto il giocatore del Chievo, Cesar.
Squalifica sacrosanta, nulla da eccepire. La prova televisiva documenta il fatto.
Nella stessa gara, ma questa volta a parti invertite, gli stessi di cui sopra si sono resi protagonisti di un altro episodio violento: il difensore clivense che colpisce il camerunense al collo con una manata.
Nella lista degli squalificati di giornata, però, non compare. Nel comunicato ufficiale, però, si legge: "..questo Giudice rileva che le allegate riprese televisive documentano esclusivamente il comportamento tenuto dai due calciatori in occasione del fallo commesso dal Cesar ossia, come in precedenza descritto, in un momento antecedente l’episodio in esame. E poiché tale comportamento è stato insindacabilmente valutato dal Direttore di gara ne consegue l’irrilevanza della documentazione prodotta, se non sotto il profilo di un rapporto meramente occasionale con la condotta violenta di cui successivamente si è reso responsabile il calciatore Eto'o."
In soldoni: l'arbitro ha visto Bostjan Cesar colpire Samuel Eto'o, ma, insindacabilmente, ha ritenuto di non dover intervenire. Infatti nelle regole del calcio è scritto a caratteri cubitali che si può colpire un'avversario con un pugno dietro la testa.
Avanti così, con i soliti due pesi e due misure, che oggi non conoscono più bandiere.
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