..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 23 dicembre 2010

L'INTER E' TORNATA L'INTER

Non lo è più e non lo è mai stato, Rafael Benitez da Madrid, allenatore dell'Inter.
E' parso subito evidente che il feeling non c'era, mancava la soddisfazione di lavorare insieme.
Piccolo passo indietro. L'Inter andava in ferie con in bacheca l'alloro europeo e quello nazionale, in un tripudio di celebrazioni per la conquista del "triplete"; i dati oggettivi questi sono.
Nelle spiagge italiane arrivava la notizia della cessione di Balotelli, mentre da Liverpool approdava il tecnico che mise in una pentola con tanto di coperchio il diavolo ancelottiano nella notte di Istanbul.
Il giorno successivo tutti i quotidiani sportivi ridisegnarono la formazione neroazzurra. I nomi di mercato si sprecavano. Invece niente, nessun acquisto di un certo peso, nessun acquisto mirato ad offrire nuova linfa, una maggiore qualità per confermare quanto fatto la stagione precedente.
Lasciamo perdere l'intera collezione Panini messa in piedi dagli organi di informazione; ma il manager spagnolo non voleva proprio nessuno?
Mentre Iniesta e compagni alzavano la coppa del mondo, in casa neroazzurra faceva le valige anche Gabrieli Oriali, annunciando lui stesso il divorzio dalla società nerazzurra per dissapori con la dirigenza.
Insomma, una situazione un po' confusionaria.
Il mondiale sud-africano, in più, ci ha messo del suo, restituendo gran parte di quegli elementi che fecero la differenza in condizioni atletiche pessime.
La goccia non aspettava altro che uscire dal vaso.

Ora. Non interessano colpe e colpevoli, ognuno avrà le sue, ma rimane chiaro un fatto: la società, la società Inter, non ha saputo, o voluto, sfruttare le basi che si erano create.
Altro piccolo passo indietro. Qualcuno si ricorda cos'è l'Inter nel periodo pre-calciopoli? In pillole lo stivale intero pensò di nominarla la barzelletta d'Italia, frutto degli enormi denari spesi in estate per acquistare il fantomatico uomo della provvidenza, salvo poi vincere i vari trofei con la ricarica gratis e arrivare, a fatica, a distanze siderali da chi si impossessava del titolo, quello vero.
Poi calciopoli, il tutti giù per terra, chi più chi meno con un cerino in mano, tranne l'Inter. Iniziò l'epopea manciniana, con titoli vinti in sequenza senza però un reale confronto con quelle che erano le concorrenti dirette. Lo squadrone dell'Inter fece incetta di campionati e coppe nazionali.
Poi Mourinho, una squadra forte per davvero, e per gli altri non rimaneva altro che "zeru tituli".
Oggi, dicembre 2010: la Juventus, con Andrea Agnelli presidente, è tornata nelle posizioni che più le competono; il diavolo di Instanbul si è rifatto il trucco e, in barba alle motivazioni sulla cessione Kakà, sono arrivati innesti di valore; Lazio e Napoli comandano l'attuale classifica del campionato.
Aggiungerei: è finito il "projecto", ma questa è un'altra storia.
E l'Inter? L'Inter ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui si legge che il rapporto con Rafael Benitez è terminato, risolto, specificando "...consensualmente e con reciproca soddisfazione...".
Oggi è ufficialmente terminato un ciclo che non sarebbe dovuto nemmeno nascere, eppure Loro sono soddisfatti. Autobiografici, come sempre.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse un po' di parte questo commento?
Fabio.

Unknown ha detto...

Credo semplicemente in una realtà che si sta profilando.
Una realtà che per fortuna non mi appartiene più.