E' andata, abbiamo battuto il Wigan e siamo andati in semifinale, per la quattordicesima volta nella storia della Carling Cup, record che solo l'Aston Villa questa sera potrebbe raggiungere.
E' finito anche novembre, e devo aggiungere nel migliore dei modi: vittoria a Birmingham in campionato e, appunto, ieri sera all'Emirates Stadium contro i "Lactis".
Un traguardo, seppur minimo, c'è già, e la sfida contro il West Ham (che ha eliminato uno United infarcito di seconde linee) sarà il pass per accedere a fine febbraio nello scenario di Wembley, a disputare la finalissima.
Nell'Islington ci si crede, e ci si deve credere, perché a questa squadra, oggi, manca solo il punto esclamativo, la vittoria, le braccia alzate in cielo con qualcosa in mano.
Lo scrivo da sempre: questo gruppo può creare un ciclo vincente. Questa società è in grado di diventare un'autentica potenza mondiale, in un campo di calcio e non solo, e quel giorno i ringraziamenti ad Arséne si dovranno sprecare. Le basi gettate cominciano a prendere forma, quei ragazzi stanno diventando uomini, maturi al punto giusto, pronti a capire la differenza che passa tra l'essere meravigliosamente belli ad essere dei vincenti.
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