..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 28 dicembre 2010

REPORT: ARSENAL 3-1 CHELSEA





















Dopo la sconfitta patita in quel di Manchester (sponda Old Trafford), scrissi una frase (oggi emblematica) sul forum di Arsenal Italy: "...il 27 voglio andare in vantaggio, e dopo essermi rotolato per 5 minuti sul divano sedermi, stapparmi una birra e guardarmi la partita, e vedere come va a finire... sta cosa mi assilla, e non poco.".
In vantaggio ci siamo andati, ieri era il 27, e al gol di un immenso Alex Song il divano, a stento, ha resistito. Poi mi sono riseduto, e mentre Mark Clattenburg mandava le due squadre negli spogliatoi la birra è stata stappata, attendendo di vedere come andava a finire.
Oggi sono meno assillato, anzi. Quei ragazzi mi hanno dato le risposte, quel gruppo fantastico ha confermato quanto vado scrivendo da mesi: l'Arsenal, questo Arsenal, può vincere il titolo.
Arséne Wenger, a pochi minuti dal fischio d'inizio, aveva dichiarato: "In queste partite particolari, dove si affrontano squadre forti, spesso la differenza viene fatta da chi segna per primo (a volte mi viene da pensare di essere un'anima che di tanto in tanto si impossessa del corpo del tecnico alsaziano).". E tanto è successo: finalmente, e meritatamente, i Gunners sono andati in vantaggio per primi, e nella ripresa, nei quindici minuti iniziali del secondo tempo, la superiorità si è fatta imbarazzante, con un uno-due firmato Fabregas-Walcott che ha steso definitivamente il Chelsea.
Il migliore in campo? La risposta è abbastanza semplice: l'Arsenal. Da Djourou, un gigante che ha letteralmente cancellato dal campo un certo Didier Drogba, ad Alex Song, autore del gol sblocca-partita e della solita, immensa gara fatta di sostanza e qualità in mezzo al campo. E poi ancora quel ragazzino classe '92 capace, a testa alta, di far girare costantemente il pallone, Theo Walcott, devastante quando gli spazi hanno cominciato ad aprirsi, fino al Capitano, prudente e concentrato nella prima parte di gara, in cattedra e autore del gol e dell'assist che messo fine al match nel secondo tempo.
Ora immagino già pessimisti e critici dell'Arsenal, che saranno pronti a dire che la vittoria dell'Arsenal è stata agevolata da un Chelsea poco propositivo, di un periodo negativo di Drogba e compagni, e magari, dimenticando cos'è accaduto nelle precedenti occasioni, spiegando il tutto con il gol di Song che ha messo nelle migliori condizioni tattiche i ragazzi di Wenger.
Io invece ho ancora negli occhi i 60,112 tifosi dei Gunners, impazziti di gioia, inebriati per le giocate di Fabregas e per gli anticipi di Djorou, in un tripudio di sciarpe bianche e rosse che hanno fatto da cornice ad una serata targata AFC, una gara dove in campo c'è stato solo l'AFC. Sono ancora estasiato, e non smetterei più di scrivere. Felice e gioioso per Wenger, per i ragazzi, e per tutta la gente che porta nel cuore l'Arsenal; tutti insieme meritevoli di questo successo, di una serata che, anche se è presto per dirlo, potrebbe aver cambiato il corso della storia, una storia che questo gruppo deve ancora cominciare a scrivere.
Oggi è già un altro giorno, è già tempo di pensare al Wigan, ad una trasferta dove mancherà il Capitano per squalifica, ad una gara difficile e da affrontare con ancora più concentrazione e determinazione, ma con una consapevolezza: da oggi l'Arsenal fa un po' più paura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perfetto. Analisi perfetta. Bravo nel "capire" lo spirito che c'era anche stando davanti alla TV...non e facile. non e' da tutti !
Bravo ancora una volta.

Unknown ha detto...

Grazie Massimo!!