..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 14 marzo 2011

LA LINGUA ITALIANA

L'aveva dichiarato in maniera chiara, limpida e senza lasciare adito ad incomprensioni o dubbi: "Abbiamo letto tante ipotesi, alcune più affascinanti, altre meno affascinanti, però mi ritrovo anche a leggere sui giornali messaggi del tipo: 'Lippi e Spalletti arrivano alla Juventus'. Io sono tranquillo, qui davanti a voi, per dirvi chiaramente che questa è una michiata.". Era sabato pomeriggio 29 gennaio, durante la conferenza stampa indetta da Andrea Agnelli.
Il numero uno bianconero, giusto per evitare interpretazioni errate, aveva anche precisato: "Un messaggio che vorrei ribadire in questo momento è la fiducia totale che abbiamo sia nel nostro amministratore delegato, sia nello staff tecnico, a cominciare da Delneri.".
Più chiaro di così!
Ma il Presidente s'è voluto spingere oltre (d'altronde in apertura di conferenza stampa aveva così esordito: "L'amministratore delegato Marotta ed io siamo qui oggi perchè abbiamo ritenuto doveroso in questo momento della stagione essere presenti per parlare di quella che è la situazione della Juventus, con voi, con tutti i media, perchè siete una parte importante e preponderante del sistema calcio ed è giusto che abbiate notizie direttamente da noi."), specificando due punti ben precisi: 1) "Abbiamo sempre detto: un pezzo del lavoro importante è stato fatto l'estate scorsa, un altro pezzo del lavoro verrà fatto l'estate prossima. Quindi, ribadisco, il principio è: abbiamo un lavoro da fare, è un lavoro importante, è un lavoro che verrà completato l'estate prossima. Lo abbiamo detto internamente, lo abbiamo condiviso. Se noi l'anno prossimo, in questo periodo, avremo i problemi di oggi, ci sarà un problema. Quest'anno i problemi che abbiamo e che stiamo gestendo erano problemi prevedibili, e non modificano assolutamente quella che è l'impostazione che abbiamo dato."; 2) "Noi abbiamo bisogno di coerenza, coerenza di quella che è la programmazione di questa società. Da questo punto di vista sono due gli elementi che escono, e li ribadisco ancora una volta: a) la fiducia nell'operato delle persone che sono venute alla Juventus quest'anno e che stanno facendo un lavoro egregio, sia dal punto di vista manageriale, sia da un punto di vista tecnico"; b) "..l'elemento di programmazione nel lungo periodo.".
Ma niente da fare: i media da una parte e il tifoso dall'altra continuano a non capire, a fare finta di non farlo oppure avere evidenti ed oggettive difficoltà nella comprensione della lingua italiana.
Ecco perché, con tanta pazienza, la società bianconera, nella data di ieri, ha voluto ancora una volta ribadire certi concetti, confermare gli uomini scelti, evidenziare il continuo accostamento alla società di questo o di quello. Dal sito ufficiale è emerso quanto segue: "I calciatori, i tecnici, i dipendenti e i dirigenti continueranno a lavorare, sapendo che questa stagione sportiva porrà le basi per un lavoro che dovrà essere completato con rapidità per riportare i colori bianconeri dove la storia, la tradizione e i milioni di tifosi li hanno collocati. Con passione, con coraggio e con determinazione.". E senza tanti peli sulla lingua ha anche fatto nomi e cognomi: "Ogni componente è strenuamente impegnata nel miglioramento di una vicenda sportiva non all'altezza della tradizione, tuttavia si ritiene assolutamente irresponsabile il comportamento del quotidiano Tuttosport, che prosegue nel suo malinteso ruolo di quotidiano "di riferimento" a diffondere notizie inattendibili, con l'unico obiettivo di mettere in discussione la professionalità del tecnico, di alcuni calciatori e dirigenti. Formulare una rosa composta da sette nomi di possibili nuovi allenatori in otto giorni significa semplicemente stuzzicare gli animi più emotivi, non certo formulare resoconti credibili, tantomeno avere fonti credibili.".
Apriti cielo. Adesso il quotidiano sportivo (che stamane titola: "Difendono Delneri e attaccano noi") s'è sentito offeso, e a nome del suo direttore ha precisato: "Poche righe contenenti falsità su Tuttosport alle quali è sufficiente rispondere con un “no comment”. Il ter­reno delle offese e delle bugie non ci interessa. Lo ce­diamo a chi ha concepito e a chi ha vergato il tron­fio temino. A noi interessa dire ai lettori come stan­no le cose. Cioè, la verità.".
La verità, signor De Paola, è che il vostro quotidiano concepisce e verga concetti di fantasia, non comprende la lingua italiana, e men che meno riesce ad ascoltare le parole di un Presidente che, davanti all'Italia calcistica ha precisato più volte il programma stilato dalla società, un programma (a lungo termine) che non prevede cambi in corsa, che non prevede ribaltamenti e men che meno dubbi sugli uomini scelti per portare avanti un lavoro iniziato appena sei mesi fa.
Leggo di falsità. Vogliamo dire che in quest'ultimo periodo, sulla pagina principale del quotidiano, non siano stati affiancati nomi nuovi per allenare la Juventus? Nomi nuovi per condurre il mercato bianconero? Coppie o triadi varie che guideranno fin dalla prossima stagione la macchina bianconera? Può provare anche a dire che così non è, signor De Paola, ma rischierebbe di scontrarsi inevitabilmente con l'oggettività degli archivi, dove sono contenute, e leggibili, le prime pagine degli ultimi mesi.
Poi c'ha pensato anche qualche ex dipendente, quelli a cui faceva riferimento Andrea Agnelli nel comunicato di fine gennaio (...siamo qui affinchè ai nostri tifosi arrivi un messaggio chiaro di quella che è la situazione e che non ci si confonda con i tanti commenti che in questi giorni si leggono, sia da parte di ex amministratori che da parte di ex dipendenti...), ad offrire quanto segue: "Il comunicato della società contro Tuttosport? Cosa poco simpatica e sbagliata, perché l’attuale Juve è effettivamente inguardabile.".
La domanda "dipietrana" prevederebbe: e che c'azzecca? Niente, come al solito.
E poi, ma evidentemente, c'è anche una parte di tifoseria che non ha gradito (o non capito), continuando a seguire, con confusione, i commenti poco chiari di chi sarebbe bene, come detto da Agnelli, lasciar perdere.

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