Luca Palamara aveva chiesto sei anni, definendo la Gea World un’associazione a delinquere che non esitava a intimidire se non a minacciare con lo scopo di distorcere il calciomercato.
L'accusa portata in tribunale dal pubblico ministero - presidente dell'Associazione nazionale magistrati - , si basava sul fatto che la Gea fosse un’associazione a delinquere di cui Moggi si serviva per controllare il mercato del calcio, ed è stata smontata e demolita dalla sentenza, di primo grado, della decima sezione del Tribunale di Roma, secondo il quale la società Gea non controllava illegalmente il mercato.
Assolti in primo grado l’amministratore delegato Franco Zavaglia, Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo.
Assolti dall'accusa di associazione a delinquere anche Luciano Moggi e suo figlio Alessandro.
Questi ultimi, sempre in primo grado, furono condannati per non aver ceduto alle richieste di uno che non giocava, Nicola Amoruso, e di un altro che era appena uscito da una lunga squalifica, Manuele Blasi.
Oggi, in appello, Luciano Moggi è stato condannato per i fatti relativi al contratto di Blasi, per il quale è stato disposto per l'ex procuratore Antonelli il risarcimento per circa 10.000 euro. Risarcimento anche per la Figc: 2.000 euro. Alessandro invece è stato condannato per la vicenda relativa ai due bielorussi Zeytulaev e Budjanskij. Per quanto riguarda il capo d'imputazione riguardante Amoruso è andato in prescrizione. I Moggi ricorreranno in Cassazione.
Ma la notizia, che non leggerete a caratteri cubitali sui mezzi d'informazione, è la conferma della non esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata al controllo del mercato calciatori, in appello come in primo grado.
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