Si torna al di qua della Manica, direi finalmente, dopo la sciagurata notte di Barcellona, dove, a prescindere dal risultato finale, gli echi sono ancora ben udibili, vista la presa di posizione dell'Uefa nei confronti di Arséne Wenger e Samir Nasri, rei, secondo il comitato, di aver usato un comportamento poco consono nei confronti del signor Busacca. La replica del tecnico alsaziano non s'è fatta attendere, ma ci saranno tempi e sedi per vedere come andrà a finire.
Ora le attenzioni si dovranno necessariamente spostare al quarto di finale di FA Cup, dove sarà importante sgombrare la mente, perché all'Old Trafford sarà battaglia vera, per accedere ad una delle due semifinali che Wembley ospiterà nel week-end di metà aprile. Al netto della conta dei disponibili per il match contro lo United mancherà Cesc Fabregas, per il riacutizzarsi del fastidio al ginocchio, così come Song e Walcott, ancora out. Non ci sarà nemmeno Wojciech Szczesny, fuori per sei settimane, e viste le indisponibilità di Lukasz Fabianski e Vito Mannone, e con il solo Manuel Almunia a disposizione, Wenger ha fatto sapere, attraverso il sito ufficiale, che con ogni probabilità si cercherà un prestito fino al termine della stagione per coprire un reparto rimasto incredibilmente, e sfortunatamente, scoperto.
Per il resto tutti a disposizione, tranne il lungodegente Vermaelen, e con ogni probabilità vedremo in campo la miglior formazione possibile per continuare il cammino nel secondo, ed ultimo rimasto, obbiettivo stagionale.
Dire che sarà un match di enorme importanza è fin troppo banale: vuoi per il testa a testa che le due compagini stanno offrendo in campionato, vuoi per la possibilità di accedere ad una prestigiosa semifinale, vuoi perché i Gunners, dopo l'eliminazione dalla competizione continentale, vorranno immediatamente rifarsi e trovare in un sol colpo una vittoria che manca da dieci giorni esatti ed eliminare, anche psicologicamente, la rivale diretta per la conquista della Premier. Oltretutto lo United dovrà, gioco-forza, fare i conti sulla formazione da schierare in campo, visto che tre giorni dopo sarà atteso nel ritorno degli ottavi di Champions contro il Marsiglia, nuovamente tra le mura amiche.
La settimana scorsa scrivevo che questo periodo, nel bene e nel male, avrebbe definito il valore e le chance della stagione dei Gunners. L'appuntamento europeo, purtroppo o per fortuna, c'ha detto ancora male, ora non rimane altro che concentrarsi su questo finale di stagione, con ancora (virtualmente) tredici gare ufficiali da disputare: dieci in Premier e tre potenziali in FA Cup, quarto di finale compreso.
Siamo partiti il quindici di agosto con tante speranze e qualche sogno, le prime c'hanno accompagnato i secondi, dopo sette mesi di sfide e battaglie sul campo, sono più vivi che mai, e questo, inequivocabilmente, è qualcosa che ci rende orgogliosi di questi ragazzi, che sono stati capaci di farci tenere la testa alta, nei confronti di tutti, fino ad oggi. L'ultimo sforzo è quello che chiediamo a Wenger e compagni, e con la sciarpa al collo andremo in direzione Manchester urlando: keep the faith, till I die.
Nessun commento:
Posta un commento