..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 12 marzo 2011

REPORT: MANCHESTER UNITED 2-0 ARSENAL

Di quello accaduto nel rettangolo verde dell'Old Trafford non scrivo, bastano abbondantemente le (belle) immagini. Che sia un momento dove le cose non girano per il verso giusto è ampiamente dimostrato dal singolo episodio, e anche Arséne l'ha confermato in conferenza stampa. Però, anche oggi, s'è vista una squadra che ha lottato, che c'ha provato, che ha nuovamente fatto eleggere "man of the match" il portiere della squadra avversaria, in questo caso van Der Saar. Ma gli aspetti che voglio sottolineare al termine di questa durissima settimana, che ci ha visto abbandonare due competizioni, sono altri: il volto di Wenger a pochi istanti dal termine e l'urlo dei diecimila "Gooner" presenti all'Old Trafford. In quegl'occhi rossi di commozione c'ho visto il dispiacere umano, più che sportivo, nei confronti di un gruppo di bravi ragazzi che per quanto espresso in campo ha raccolto decisamente meno; un padre in tutti i sensi. Tutto questo è stato confermato dai canti dei nostri, che non hanno lasciato nemmeno per un secondo la squadra sola, sostenendola fino alla fine, capendo il momento di difficoltà ma ammirandone la voglia di non arrendersi mai, cantandole, a ragione, di essere la miglior squadra che il mondo abbia mai visto.
Ora rimangono dieci partite, da giocare una volta a week-end, e con l'avversario diretto che se supererà il turno di Champions si ritroverà con un calendario a dir poco intasato, non rimane altro (e qui "rubo" le parole di Arséne) che dimostrare la nostra forza mentale, mettendo in campo quello che molti non avranno mai: lo spirito di gruppo. I believe that we can do it.

Nessun commento: