..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 30 aprile 2011

MATCH PREVIEW: ARSENAL - MANCHESTER UNITED

Sarà l'ultima grande partita dell'anno, quelle partite per cui vale sempre la pena esserci, per cui il prezzo del biglietto è qualcosa che passa in secondo piano. Un match che ci vedrà di fronte a chi, nelle ultime quattro edizioni di Champions League ha raggiunto ben tre finali (il ritorno di questa stagione con lo Schalke, a meno di improvvisa perdita di memoria, si può considerare già archiviato); e poi senti gente che ti racconta che questo campionato è di livello inferiore, che lo United non è forte: misteri del football.

Una gara che comunque andrà giocata senza pensare a quello che è stato ieri, a quello che sarà domani, sicuramente con il rammarico per non essere giunti a questo appuntamento con distanze inferiori, inevitabilmente senza il rischio di portarsi dietro per tutta l'estate il rimorso di non averci creduto fino in fondo. Di calcoli, conti e varie, qui ho smesso di scriverne da un po', e ancora meno ne farò per domani, penso semplicemente che battere i Ferguson boy's significherebbe, oltre a dimostrare a se stessi e a tutta quella opinione pubblica "deviata" che la stagione disputata è stata tutto meno che un fallimento, riportare a 6 le distanze dal primo posto, in attesa di un Manchester-Chelsea che si disputerà tra otto giorni, quando noi saremo impegnati al Britannia Stadium, contro lo Stoke, due ore prima.
Domani pomeriggio vestiremo ancora una volta la sciarpa al collo, sentiremo battere forte il cuore, vedremo nell'avversario mille motivi per volerlo battere, perché consapevoli che questa squadra, come detto giovedì da Wenger, ha qualità eccezionali, e anche se viviamo in un mondo dove se non vinci sei criticato, questo non significa essere un nessuno, perché noi saremo sempre e comunque l'AFC, l'Arsenal Football Club.

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