Il professor Alberto Asor Rosa incita sul Manifesto, compassato quotidiano comunista, al colpo di stato. E’ un italianista in cattedra, quindi non si cura di scegliere come Dio comanda tra congiuntivo e indicativo (vuole “una prova di forza… che scenda dall’alto, che instaura… un normale stato d’emergenza” eccetera, [...]). Ma per quanto scriva da passante, Asor Rosa non è un passante. E’ un esponente autorevole della cricca Scalfari. E’ uno che con il vecchio Toni Negri, oggi in pensione, animava le correnti ideologiche contigue al terrorismo, dette “operaisti”, e che amava molto Slobodan Milosevic e il suo nazionalcomunismo abbattuto dalla guerra del Kosovo. Insomma, uno special one del più trucido e violento cazzeggio dell’antidemocrazia travestita da perbenismo e neopuritanesimo all’italiana.
Nessun commento:
Posta un commento