..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 15 giugno 2011

ROCK PAPER PHOTO

Ci sono tutti, dalla "A" alla "Z", dagli Ac/Dc ai ZZ Top, passando per Janis Joplin e i Beatles. Una carrellata di fotografie che vi lascerà senza fiato, facendovi attraversare la storia della musica Rock. Rock Paper Photo è quello che è riuscito a trasmettermi, anche senza il sottofondo di quella musica che negli anni ha avuto lo stesso effetto dei grandi vini invecchiati. Grandi interpreti del Rock fotografati da altrettanti grandi dell'obbiettivo. Difficile fare una classifica, giusto evidentemente non farne, perché vedere immortalato Marvin Gaye a Detroit nel 1971 da Jim Hendin non può essere né meglio né peggio che vedere Keith Richards, Mick Jagger e Peter Tosh ritratti da Peter Simon a New York City nel 1978.
Per gli appassionati, sia di fotografia ma soprattutto di Rock, questo è a tutti gli effetti un viaggio imperdibile, fatto di ricordi e storia della musica, come forse non l'avevate mai vista. Di recente è stato intervistato Tom Murray, il quale non ha avuto alcun dubbio sul recensire in modo positivo l'iniziativa di RPP: "First of all is, it is very well designed. They also explain what the different types of prints are—the platinum prints, the chromogenic color prints, which I produce, and also giclée (Archival Pigment) prints. And a lot of people don't know the difference between them. I think they've been very clever with the pricing. If you're a Beatles fan you can a giclée image at a good price. If you're a photographic collector and also a Beatles fan then you'll go for the chromogenic print. I love black and white and they've got some wonderful platinum prints there, which are great." Per l'intervista integrale al vincitore del "The Mad Day: Summer of '68" potete cliccare qui.
Per tutto il resto non rimane altro che navigare su RPP, e farsi trasportare all'infinito tra colori, bianco e nero e tanto, tantissimo Rock.

1 commento:

cuiscarpettdaverniis ha detto...

peccato che qualsiasi foto costi un botto, non ci sia (checché ne dica il Murray) un formato popular.