Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (Tnas) ha reso noto che è stata presentata oggi istanza di arbitrato da parte della Juventus nei confronti della Figc e dell'Inter "in ordine all'atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, con conseguente prudente apprenzamento dei danni". La decisione di ricorrere al Tnas è stata annunciata oggi dal presidente bianconero Andrea Agnelli e dai legali del club in una conferenza stampa a Roma.
Semplice, chiaro, solare. L'aveva detto e l'ha fatto, Andrea Agnelli, perché se ancora qualcuno non l'avesse capito, in quella maledetta estate del 2006 non solo s'era creato un sentimento popolare atto a giustificare le vergognose decisioni prese dalla Procura Federale, ma s'erano poste le basi per cambiare radicalmente la storia del calcio italiano. Non sul campo come sarebbe stato giusto che fosse, non attraverso l'organizzazione delle varie società che guardavano dal basso verso l'alto una squadra che dominava in lungo e in largo, ma all'interno dello Stadio Olimpico, nelle segreterie federali. Oggi Andrea Agnelli è stato chiarissimo: "Metterò la parola fine quando quei due scudetti saranno tornati nella nostra bacheca"; e c'è stato pure qualcuno che l'ha attaccato manco fosse un "moratti" qualsiasi. Andrea Agnelli s'è aperto come un fiume in piena, non facendo mistero su chi, connivente, ha beneficiato dell'aborto giuridico di cinque anni fa: "I fatti emersi dal processo di Napoli, esplicati dal procuratore Palazzi, esprimono un'inaccettabile disparità di trattamento; si è dichiarata incompetente la stessa istituzione che ha lapidato la Juventus nel 2006; la Juve non teme il confronto ed è aperta al dialogo. Siamo favorevoli a sederci a un tavolo ma solo su una posizione di parità; noi lo scudetto 2006 lo abbiamo vinto sul campo con 91 punti, qualcun altro se l'è visto recapitare sulla scrivania; lo hanno chiamato lo "Scudetto degli onesti", ma a questo punto è lo scudetto "dei prescritti"; il nostro percorso di giustizia inizia con un ricorso al Tnas". Perché ormai non è più un mistero che l'Inter, definita dal proprio Presidente come una società onesta che mai e poi mai avrebbe fatto quello che altri si sono permessi di fare, è stata estromessa dalle vicende giudiziarie, nonostante fosse implicata, a livello di intercettazioni (quelle che definirono appartenere esclusivamente all'ex dirigenza juventina), come e più di chiunque altro. Ecco perché Andrea Agnelli ha risposto in maniera inequivocabile alle garanzie da richiedere in un'eventuale tavolo di discussione: "Non esiste prescrizione ma responsabilità da assumersi, non vederci per prendere un caffè e dire ciò che è stato e stato". Da Milano, nel frattempo, è intervenuto l'onesto dopo la conferenza stampa della Juventus: "Spero solo che prima o poi Agnelli vada in ferie, così si rilassa". Moratti considera Calciopoli una vicenda chiusa, Andrea Agnelli va avanti, e, giusto per chiarirlo, non andrà in ferie. Gli onesti d'Italia sono avvertiti.
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