..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 14 settembre 2011

REPORT: BORUSSIA DORTMUND 1-1 ARSENAL

Parto subito dal risultato finale: giusto, corretto, che non fa una grinza per quanto potuto osservare in campo. Diciamolo molto chiaramente, è stata una gran bella partita, giocata a viso aperto da entrambe le formazioni, senza risparmiarsi e senza guardare il risultato, perché se è vero che noi siamo partiti forte, mettendo subito in chiaro il perché siamo i favoriti del girone, è altrettanto vero che i tedeschi hanno chiuso l'incontro dominando in fatto di corsa e fisicità, e credendo fino alla fine di poter portare a casa il risultato pieno. Chapeau. Ora guardo in casa nostra, aspetti positivi e aspetti negativi. La squadra, l'idea di gioco, la compattezza mostrata m'è piaciuta molto, così come mi sono piaciuti molto i singoli, che hanno mostrato, oltre alle caratteristiche individuali, un senso di appartenenza a questi colori che per larghi tratti del match m'hanno emozionato, reso partecipe di un gruppo che mai come in questa stagione s'è stretto come un pugno per far fronte ad un inizio oggettivamente difficile. In pillole: questa squadra ha le palle.
Certo, l'amarezza di essere stati raggiunti a pochi istanti dal triplice fischio finale c'è, e diversamente non potrebbe, anzi, aumenta nel guardare quella meraviglia di gol di Ivan Perisic, quei gol che ti escono una volta nella vita, ma al contempo c'è la lucidità nel dichiarare apertamente che il Borussia Dortmund ieri sera non meritava di perdere, come non l'avremmo meritato noi. Ieri scrivevo che sarebbe stata una partita "hot", in uno stadio "hot" e contro una squadra che lo scorso anno aveva dominato in lungo e in largo la Bundesliga, e così è stato, ecco perché stamane non posso fare a meno di lodare ragazzi come Song (il migliore dei nostri), come Koscielny (ve lo scrivo sempre che questo è forte per davvero), come van Persie. E' anche vero che qualcuno dei nostri non ha giocato la partita delle partite (Arteta, per esempio), ma è pur vero che ha dato tutto alla causa, sposando un ruolo non proprio adatto alle proprie caratteristiche e sudando la maglia fino alla fine. In tutto questo voglio evidenziare la situazione tattica che più m'ha coinvolto, che, rapportandola alle scorse annate, m'è parsa evidente e superiore, come scritto più volte in questa stagione: la difesa. E si badi bene, non riferita al solo reparto, ma all'intero gruppo, che s'è aiutato in ogni frangente per far fronte al dinamismo dei tedeschi. Perché vedere Gervinho aiutare sugli esterni, vedere van Persie fare pressing sui portatori di palla, vedere Song non far respirare chiunque passare dalle sue parti e Koscielny anticipare tutto quello che era possibile anticipare, fa capire il motivo della serata tutto sommato tranquilla di Szczesny e di un risultato che ha visto il Dortmund pareggiare solo grazie ad un gol meraviglioso. Lo dico con una punta di cattiveria: preferisco aver pareggiato che aver vinto. Capiamoci. Iniziare l'avventura europea con una vittoria in trasferta e in casa della contro-favorita per il passaggio del turno sarebbe stato il massimo, innegabile, ma è anche vero che per quello visto in campo sarebbe stato troppo, e forse, e ripeto forse, avrebbe radicato nei nostri una realtà completamente diversa da quanto visto. Ecco perché il pareggio di ieri sera servirà più che una vittoria, facendo camminare coi piedi per terra i ragazzi, rendendoli consapevoli di una grande prestazione ma con ancora alcune cose da migliorare. Si torna a casa con un ottimo punto in chiave qualificazione (francesi e greci, se i tedeschi giocheranno con la stessa intensità di ieri sera, usciranno da Dortmund con le ossa rotte), e con un calendario che a questo punto, con tre gare all'Emirates e due trasferte non certo impossibili, lo si può classificare in discesa, a patto di crescere ulteriormente e di non farci male da soli. Ora qualche giorno di riposo, utile per recuperare energie e per programmare la trasferta di Blackburn nel migliore dei modi, cercando di chiudere la settimana con una vittoria che, a questo punto della stagione, significherebbe essere tornati, mentalmente e fisicamente.

4 commenti:

Massimo ha detto...

Leggo solo ora il tuo commento (maledetto lavoro!) e devo dire che concordo su tutto, l'intero spirito della tua osservazione coincide perfettamente con il mio.
Alcuni si sono sentiti offesi di aver solo pareggiato con "una squadra come il Borussia", mostrando di conoscere poco cosa sia il Borussia e il calcio tedesco.
Spesso non esiste il bilanciamento giusto per valutare che un Borussia e' molto piu' forte di un Liverpool o di una Roma o di qualunque squadra italiana e del 90% di quelle inglesi e spagnole...sembra, leggendo certi commenti, che dovevamo vincere perche' quelli erano "Solo il Borussia"...boh, capirla certa gente...mah..

Unknown ha detto...

Ho smesso di farlo... tanto alla fine è pane perso;)

Luca ha detto...

Fabio, son Luca (onore) è la prima volta che commento sul tuo blog :-)

Che dire, ieri l'Arsenal ha giocato un ottimo primo tempo calando però troppo nella ripresa, l'1-1 è il risultato più giusto, i tedeschi hanno dimostrato di essere squadra ostica e determinata che propone un gioco frizzante. Per intenderci il Borussia vincerebbe a mani basse il campionato italiano.

E' stata una partita divertente...

Unknown ha detto...

Ciao Luca, benvenuto...
Vero, è stata una bella partita, divertente, frizzante, emozionante. Nella ripresa abbiamo avuto l'occasione di chiuderla con Gervinho, ma, ed in base a quanto espresso dal Dortmund, sarebbe stato troppo. Risultato più che giusto, che premia gli 80 mila del Westafalenstadium (meravigliosi in quanto sostegno) e i ragazzi in giallo che non hanno mai smesso di crederci. Per noi è il risultato migliore, perché una vittoria avrebbe oscurato le cose negative, invece così si potrà continuare il cammino consci di quello che c'è ancora da fare.
Luca, Ti aspetto a breve ;)