..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 5 settembre 2011

RICORDANDO SHOYA

Oggi è il giorno del ricordo, un giorno che nessuno avrebbe voluto mai ricordare. Un anno fa, proprio a Misano, Shoya Tomizawa lasciava un vuoto ancora oggi incolmabile, una tragedia che si consumava in pista senza colpe o colpevoli, ma frutto di un destino che si portava via uno dei ragazzi più ben voluti e stimati dell'intero paddock. Durante il successivo Gran Premio di Aragon, presso il circuito locale, la memoria di Tomizawa fu onorata con una speciale cerimonia alla quale hanno parteciparono tutti i piloti del Motomondiale ed il suo numero di corsa, il 48, fu ritirato. Inoltre, il vincitore della gara di Moto 2 Andrea Iannone espose durante il giro d'onore una bandiera giapponese a memoria del giovane collega scomparso. Nel giorno del ricordo un pensiero a Shoya è il minimo che si possa dedicare. Claudio Costa, il "papà" di tutti i piloti, lo ricordò così:
"Rapidamente soccorso sul luogo dell’incidente, è stato trasferito al Medical Center di Misano dove i medici hanno tentato di rianimarlo e quando le speranze stavano scomparendo dalla sala di rianimazione, nel cuore di qualcuno è nato il sentimento della speranza, quella vera, quella che affonda le sue radici nell’irrazionalità del miracolo. Sospinti da questa illusione, Shoya è stato trasferito all’Ospedale di Riccione. Il trasferimento è stato effettuato in ambulanza, i cui spazi permettavano più ampia manovra ai medici rispetto all’elicottero. Giunti alla sala di rianimazione dell’Ospedale di Riccione i medici, anestesisti, consulenti, chirurghi e tutto il personale infermieristico, di cui purtroppo non conosco i nomi, hanno tentato l’impossibile, lavorando non solo con altissima professionalità, ma facendo trasparire dalle loro manovre un grande amore verso il pilota privo di coscienza. E quando alle 14.19, Shoya Tomizawa è stato lasciato esanime sul lettino della rianimazione, qualcuno gli ha tolto i tappi dalle orecchie, tappi che sarebbero poi stati consegnati a Noboru Ueda e Max Sabbatani. In quel momento qualcuno l’ha baciato in fronte e come per incanto sul suo volto segnato alla morte è parso comparire un sorriso… il sorriso di Shoya che tutti conoscevano e che credo tutti continueranno a ricordare per sempre.
E così, quando la storia del motociclismo riprenderà il suo cammino, nel paese del Paddock nessuno si accorgerà dell’assenza di Shoya Tomizawa perchè quel soorriso sarà dentro al cuore di tutti."


Loris Capirossi al termine della stagione si ritirerà, l'ha annunciato lo stesso pilota attraverso una conferenza stampa in cui emozione e storia hanno commosso il ragazzo di Castel San Pietro Terme. Dopo la parentesi del 1995 e 1996 in 500cc, dal 2000 Capirossi è presenza fissa nella top class dove ha corso con la Honda Pons (2000-2002), Ducati ufficiale (2003-2007), Suzuki (2008-2010) e, quest’anno, con il Pramac Racing. Complessivamente Loris Capirossi ha conquistato 29 vittorie nel Motomondiale (9 in MotoGP, 12 in 250cc, 8 in 125cc), 99 podi e ben 42 poles position. L’ultimo successo dell’imolese nel Motomondiale è datato 2007, quando a Motegi salì sul gradino più alto del podio con la Ducati Desmosedici GP7 ufficiale. Emozionato e visibilmente commosso in conferenza stampa, Capirossi appenderà il casco al chiodo dopo ben 22 stagioni di attività nel Motomondiale. Qui un tributo ad uno dei piloti più amati che abbia mai messo piede all'interno del Motomondiale.

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