..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 28 ottobre 2011

A TUTTI VOI, A MARCO

A te, Marco, che mi hai accompagnato sulla tua moto, facendomi gioire, piangere, sognare, impennare. A te, Paolone Beltramo, che mi hai fatto entrare nella vita di Marco in punta di piedi, senza disturbare, facendomi godere di cose genuine, ruspanti. A te Guido Meda, che mi hai fatto saltare sul divano quando i semafori si spegnevano, che mi hai fatto esultare come un bambino quando gridavi il Sic c'è. A te, Alberto Porta, che mi hai portato in casa la voce del Sic, quasi come fosse uno di famiglia. A te, Loris Reggiani, che mi hai fatto vivere le prestazioni di Marco come se fossi tu in sella alla sua moto. A te, Claudio Costa, che hai stretto Marco come un figlio ogni qual volta c'era da rimettere a posto le conseguenze di una caduta. A te, Valentino Rossi, che sei riuscito a dipingere il Sic come un vero bastardo, perché quando due si vogliono bene diventa inevitabile prendersi un po' in giro con il sorriso sulle labbra. A te, Andrea Dovizioso, che oggi sei rimasto senza la tua metà sportiva, ma che nel cuore porterai per sempre quella metà a cui, in fondo, volevi bene. A te, Loris Capirossi, che nell'anno del tuo ritiro hai visto andarsene uno dei tuoi prediletti, uno di quelli che ti stava facendo rivivere la tua giovinezza. A te, Mattia Pasini, che mi hai raccontato quanto vera e profonda possa essere un'amicizia nata confrontandosi per una vittoria.

A te, Raffaele De Rosa, che mi hai strappato un sorriso quando dicesti che casa Simoncelli era un camping dove poter trascorrere momenti felici. A te, Fausto Gresini, che hai visto andar via un ragazzo che avevi voluto a tutti i costi con te, su cui avevi avuto la forza e la tenacia di credere. A te, Aligi Deganello, che per Marco eri come un guru, uno di quelli di cui ci si può fidare ad occhi chiusi. A te, Jorge Lorenzo, che hai saputo rifiutare le parole di tuo padre dimostrandoti amico di Marco più di quel che ognuno di noi avesse potuto immaginare. A te, Giacomo Agostini, che di amici andare via ne hai visti tanti, ma che con gli occhi pieni di lacrime hai voluto salutare ancora una volta l'amico Marco. A te, Antonio Boselli, che con educazione e semplicità m'hai tenuto inchiodato davanti alla televisione raccontandomi la genuinità di un paese che s'è stretto intorno al dolore di una famiglia come tante. A te, Kate, che hai racchiuso dentro a quei meravigliosi occhi tutto l'amore che provavi per Marco. A te, Martina, che con quel viso dolce e puro farai vivere per sempre il tuo Marco. A te, Rossella, che tra un caffè e l'altro hai dimostrato che nella vita bisogna sapersi salutare senza rimpianti, né rimorsi. A te, Paolo, che mi hai emozionato come e più di Marco, forse perché padre lo sono anch'io, sicuramente perché al cospetto di tuo figlio hai saputo fare altrettanto, anzi, di più. A tutti voi che non vi ho menzionato, che in un modo o nell'altro porterete per sempre Marco dentro, facendolo vivere con un sorriso, con una battuta, con un aneddoto. A te, Marco, perché domani sia migliore, perché domani quel piccolo frammento di stella dal nome Marco Simoncelli possa non venire spazzato via.

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