..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 19 ottobre 2011

UN AFFRESCO INQUIETANTE

C’è un altro frammento di specchio che è vuoto.

Non c’è l’immagine di Moratti che depone a Napoli. 
C’è a Napoli la deposizione tormentata di Nucini, che nel maggio 2006 imperversa su Repubblica come cavallo di Troia e Che Guevara del sistema calcio. Ma agli inquirenti racconta troppe versioni diverse della stessa storia.
Ci sono Vieri, De Santis e Bergamo, sempre meno disposti a bypassare i pedinamenti e gli spionaggi illegali effettuati dall’Inter ai loro danni. 
C’è il giudice Artico, che invano Moggi ha tentato di ricusare, che nel comunicato ufficiale della FICG relativo al processo sportivo per le sim svizzere conclude che non erano stati accertati fatti censurabili nei rapporti tra Nucini e Facchetti. Che c’erano, essendo Nucini un arbitro in attività che arbitrava l’Inter e beneficiava attraverso i dirigenti interisti di colloqui di lavoro.
C’è Baldini, che dopo aver fatto il "ribaltone" è apparso più nervoso di Nucini e si è confuso deponendo a Napoli sulle date degli incontri con Auricchio.
C’è Dal Cin, chiacchierone con la stampa e senza prove in tribunale.
C’è Manfredi Martino, che aveva sospetti sui colpi di tosse fugati dalle deposizioni di notai e giornalisti senza i quali non si sarebbe potuto truccare il sorteggio. 
Non c’è l’attendibilità dei testimoni dell’ex pm Narducci, che avrebbe voluto fare acquisire come prove anche i commenti di alcuni tifosi laziali sui forum.
C’è Palazzi, il superprocuratore che attualizzandoli ha prescritto gli illeciti dell’Inter, ma ha fatto radiare Moggi e Giraudo.
C’è una lettera dell’UEFA che attende risposte da Abete, per sapere se la FIGC ha operato bene riguardo a calciopoli.
Su un frammento di specchio c’è ancora il monito di Borrelli a continuare le indagini e a riordinare la giustizia sportiva.

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