Soltanto tre dei concorrenti di domenica al Nazioni erano in campo anche nell’edizione 2010: Lisa America, allora splendida seconda, Lover Power (quinta) e Italiano (settimo). Si può dire che il ricambio è naturale, anche se in passato i campioni anziani si ripresentavano più volte sul palcoscenico delle classiche basilari; tocca però constatare che il tasso tecnico non beneficia dei 9 “cambi“: con il dovuto rispetto, gli attuali candidati non suppliscono alle assenze dei vari Olga du Biwetz (vincitrice nel 2010), Torvald Palema, Lana del Rio, Irving Rivarco. Insomma, l’edizione 2011 del Nazioni non è, alla carta, fra le più scintillanti della sua prestigiosa storia. In qualche modo rispecchia la grave flessione della nostra ippica, che non trova la strada per invertire il trend. E ne risentono anche corse di straordinaria tradizione come il Nazioni: lo “spread“ con le classiche all’estero aumenta, chissà se di questo passo toccherà ricorrere alla “banca europea del trotto“... Peraltro, anche se mancano diversi nomi fra i nostri (la citata Lana del Rio, Mack Grace Sm, lo sfortunatissimo Libeccio Grif) che avrebbero alzato il tono della corsa, non bisogna credere che quelli al via rappresentino male o sottotono la stagione italiana dei Free For All. Sono infatti vincitori classici nel 2011 Lover Power (Grassi), Lisa America (Costa Azzurra), Negresco Milar (Europa e Andreani), Locomotion Om (Freccia d’Europa), Linda di Casei (Repubblica), mentre Italiano quest’anno non ha vinto (però secondo nel Lotteria e nell’Orlandi), ma nel 2010 aveva “spazzolati“ diversi.
Quindi, il livello delle nostre corse è questo; cara grazia se poi si riesce a difendersi nelle prove top, anche all’estero, con qualche prestazione super che maschera una realtà invece non competitiva, nel suo insieme, sul piano internazionale. Ci aveva abituato troppo bene, lo scorso anno, Lisa America attraversando una stagione fantastica, coronata dal successo nella classifica del Circuito Uet. Nel 2011 l’allieva di Riordan ha tentato di ripercorrere la stessa strada, con una lunga campagna nordica, ma il rendimento è stato di gran lunga inferiore, miglior esito il secondo nell’Oslo Grand Prix. Se dunque un anno fa Lisa si presentava al Nazioni come cavalla da battere, stavolta il suo ruolo è più ambiguo. È senz’altro la più forte e titolata in lizza, ma al momento non pare poter fornire la migliore efficienza, con il dubbio di una condizione non perfetta, sullo strascico di problemi fisici che la limitano. La chance di Lisa resta comunque più che possibile, specie se tornata almeno vicina allo standard che le compete. Ma dovrà appunto esser quasi al meglio per battere lo svedese Beanie M.M. che non è un mostro, ma un ottimo cavallo sì e presenta forma molto incoraggiante. In passato, Beanie era considerato più che altro un velocista, meno solido sulla media distanza. Difatti, è stato nel 2010 finalista all’Elitlopp (quinto, non discosto dai protagonisti) e appena nel luglio scorso ad Arjang ha vinto alla grande sulla breve, contro molti dei migliori nordici; ma di recente ha fornito ottimo rendimento anche sui duemila, vincendo da 1.11.9 a Bollnas e piazzandosi a ripetizione. Beanie a San Siro tenterà lo sfondamento immediato e in tal caso diventerà da battere. Pure l’altro svedese Noras Bean ha una linea vicina, anzi davanti, sia a Lisa America che a Beanie, a Bergsaker; però non ha realizzato quel progetto di primaserie che l’impressionante vittoria a 4 anni nel Continentale (contro Le Touquet, Lisa, Lana) aveva fatto intravvedere. Noras è messo benino, in seconda fila ma in corda dietro la veloce Lover Power: se gli verrà la corsa giusta, può intervenire nella fase decisiva. Idem dicasi per Locomotion Om che non soffrirà troppo, non essendo un partitore, il numero esterno: per lui l’importante è che ci sia ritmo e ovviamente di trovare una pariglia non troppo penalizzante, dopodiché la sua forte progressione dovrebbe portarlo ad un buon esito, senza metter limiti alla Provvidenza... L’alternarsi dei risultati, in questi mesi, consente di sperare di inserirsi a diversi altri. Negresco Milar, ad esempio, ha buon numero per trovare posizione adatta, poi si vedrà: per lui c’è la favorevole tradizione dei 4 anni italiani nel Nazioni. Italiano per classe e meriti non va escluso e va atteso in miglioramento; forse meglio di lui attualmente Leben Rl, sempre che non gli venga impossibile. Lover Power con il miglior numero può difendersi a lungo; e di quelli in seconda fila il solo Moriondo, pur combattivo, sembra trascurabile. Perché Linda di Casei ha sprint importante, a corsa favorevole; Marlon Om ha stracorso nel Turilli e punta a ripetersi; e Miele d’Alfa non conosce confini al suo coraggio. Dura, anzi durissima per tutti loro, ma in assenza di un sicuro “ammazzacorsa“, chissà.
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