Oggi, di 125 anni fa, nasceva l'Arsenal Football Club. Un gruppo di lavoratori di Woolwich, a sud del Tamigi, decise di formare quello che nel tempo è diventato pietra miliare dello sport che oggi tutti noi ammiriamo e di cui siamo diventati autentici appassionati. L'11 dicembre dello stesso anno il Club giocò la sua prima partita, vincendo per 6-0 contro l'Eastern Wanderers. Il Club il 6 settembre del 1913 si trasferì a nord di Londra, ad Highbury, che divenne la casa dei Gunner e delle innumerevoli vittorie in campo nazionale ed internazionale. Il primo match disputato fu quello contro il Leicester, vinto per 2-1 di fronte a 38 mila spettatori. Considerato il salotto del calcio inglese per la sua facciata che richiamava lo stile decò, divenne celebre per l'orologio Clock End, ricostruito parzialmente nel 1951 in seguito a danneggiamenti subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Nonostante la sua storia gloriosa, l'impianto è stato riadattato come complesso residenziale, mantenendo peraltro l'involucro esterno originale. Lo stadio vide per l'ultima volta i suoi beniamini il 7 maggio del 2006, nel match tra Arsenal e Wigan terminato a favore dei Gunners per 4-2. Nel 2006, dopo un'attenta indagine di mercato, la dirigenza del Club decise che era il momento di fare il definitivo salto di qualità, in termini di strutture ed economiche, così nacque l'Emirates Stadium, tutt'oggi uno degli impianti riconosciuti in tutto il mondo come tra i più belli e soprattutto funzionali.
Se oggi tutti conoscono il calcio in questa maniera, con le regole che conosciamo, con le sue magliette con il numero, le parite in notturna e mille altre piccole grandi cose, lo si deve ai tantissimi uomini che hanno contribuito ai 125 anni di storia del Club, da Herbert Chapman a George Alison, da Bertie Mee a George Graham fino ad Arsene Wenger.
Oggi è un giorno da ricordare per i milioni di tifosi dell'Arsenal, ma è anche un giorno che devono ricordare i tifosi delle altre squadre, perché senza l'Arsenal e i suoi uomini e la sua filosofia di vita e di sport che dura da 125 anni, il calcio sarebbe diverso, sicuramente meno interessante o forse non esisterebbe nemmeno.
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