..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 22 luglio 2012

QUESTA E' LA NOSTRA VITA


Passano gli anni, le stagioni, i campionati, ma ogni estate sembra ripetersi sempre la solita storia, quella brutta storia legata ai soldi che con il calcio nulla hanno (avrebbero) a che fare.
E così anche quest'anno ci si ritrova a dover fare i conti con i vizi e le "necessità" di uno dei giocatori più rappresentativi del nostro recente passato, uno di quelli amati dalla gente, dal popolo dell'Arsenal, dal bambino che sogna di strappargli un autografo, un sorriso, un gesto d'affetto.
La storia di Robin van Persie, come furono quelle dello scorso anno di Fabregas e Nasri, sembra giunta definitivamente all'epilogo, e non è un caso che nella lista dei convocati per il Tour asiatico non compaia il suo nome. Qualche settimana fa, al termine del campionato europeo, il giocatore olandese dichiarò apertamente che il suo legame con l'Arsenal era praticamente giunto al capolinea, con il rifiuto del prolungamento del contratto. In queste ore che precedono la partenza verso la Malesia l'ennesimo indizio: la non volontà del giocatore di partire con la squadra. Un segno evidente di poco rispetto nei confronti di chi, per otto lunghi anni, ha fortemente creduto in lui: dai tifosi a Wenger, al Club, regolamenti e contratti inclusi.
Ora che rimanga, detto molto sinceramente, non avrebbe alcun senso, nemmeno dovesse guardare l'intera stagione di Premier dalla tribuna o dal salotto di casa. Certo, sotto il profilo dell'esempio sarebbe la cosa più giusta da fare, ma alla fine a rimetterci sarebbe solo e comunque l'AFC, che in un solo anno perderebbe il valore del cartellino e i tanti pound che da contratto spettano settimanalmente all'ex capitano.
Sostengo fortemente che questa ennesima dimostrazione di poca cultura sportiva da parte di uno dei giocatori più rappresentativi segni profondamente il futuro del calcio moderno e ci offra la possibilità, proprio come quando eravamo bambini, di renderci conto che alla fine l'unica cosa che veramente conta è la maglia, il Club, e tutte quelle persone (spesso "invisibili") che lavorano 365 giorni all'anno per la nostra squadra del cuore.
In questi giorni sono andato a riprendermi un video dedicato ai tifosi dell'Arsenal, un video che mischia le prodezze dei campioni del presente e del passato con le speranze, i sogni e le emozioni di ogni persona che porta e porterà per sempre l'Arsenal con se.
Un video che blocca il respiro, che ci fa sentire orgogliosi di uno stemma conosciuto in tutto il mondo, accompagnato da una colonna sonora (So Far Away | Staind) che racconta come la vita possa sempre offrire un'altra possibilità, come il dolore possa essere allontanato, come un sorriso, un giorno di felicità possa finalmente tornare nei nostri cuori. 
E allora vi sprono a guardarlo, ad ascoltarlo, accantonando le prodezze di Henry, quelle di Fabregas, di Nasri e di Ljungberg, ma soffermandovi sui volti dei Gooner, sulle loro espressioni, sul loro entrare con anima e corpo all'interno di una storia magica chiamata Arsenal.
Dal ragazzo che con orgoglio alza al cielo la sciarpa, dagli applausi scroscianti del pubblico pagante sotto una pioggia torrenziale, dalle preghiere di una signora di mezza età al tenero riposo di una tifosa che ha visto tanto Arsenal quanto la storia stessa del Club.
E poi ancora i pianti, la gioia di alzarsi tutti in piedi ad abbracciarsi per la realizzazione di un goal, braccia al cielo che riempirebbero uno, due, cento mari. Guardate la fede che ogni Gooner ripone sugli striscioni che capeggiano all'interno dell'Emirates, il sorriso del bambino che con un semplice gesto di positività vi strapperà un'emozione, il sarcasmo e l'ironia tipica di un Paese che ha saputo rendere questo sport meraviglioso e unico. Guardate la rabbia, la disperazione, il pianto di un giovane che vive di Arsenal ogni secondo della propria esistenza, e poi ancora le mani tra i capelli per una sconfitta in una maledetta notte parigina.
Tutto questo, per noi, è semplicemente l'Arsenal, con o senza il van Persie di turno; è la nostra vita, e per favore non scuoteteci, non svegliateci, noi vogliamo solo continuare a vivere questo magico sogno