..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 11 agosto 2012

MARSHGATE LANE / 59 | LONDON 2012

E' stata senza ombra di dubbio (Usain Bolt capirà) la gara olimpica più bella, la più emozionante, quella che rimarrà per sempre nella storia. David Rudisha ha corso gli 800 metri più sensazionali di sempre, in testa dal primo all'ultimo metro, senza bisogno di "lepri", senza l'ausilio, quando si stabilisce un primato del mondo nella corsa, di aiuti da parte di altri contendenti. I due parziali realizzati nei due giri di pista sono roba da far capponare la pelle nonostante siano ormai passati due giorni dall'impresa.
Nella casa di Lord Sebastian Coe detentore del record del mondo per 20 anni, Rudisha ha deciso di riscrivere la storia.

E David così manitiene una promessa fatta proprio al vate britannico degli 800 metri quando in una giornata di fine inverno Rudisha venne a visitare l’Olympic Stadium: “Sarai fiero della mia corsa”, disse David a Lord Coe. I fatti hanno triplicato le parole. Perchè ci sono tanti elementi che fanno entrare questa finale nel mito. Innanzitutto la decisione di Rudisha di provare a vincere e battere il record del mondo senza l’aiuto delle “lepri” (quelli che fanno l’andatura e tirano nelle fasi iniziali). Un rischio che avrebbe potuto presentargli un conto salatissimo, invece lo porta nell’Olimpo. Anche perchè, secondo elemento, la qualità degli avversari è spaventosa. Il passaggio decisivo è proprio quel surreale 25”26 fatto segnare da Rudisha tra i 400 ed i 600 metri, la fetta in cui si dipinge il nuovo record mondiale. Una media di quasi 29 all’ora e nel finale una resistenza perfetta al ritorno degli altri atleti. Qualcosa di pazzesco, qualcosa di incredibile, che non rimane altro che guardarlo e riguardalo.