Viviamo in un periodo difficile, dove proteste e assenza di rispetto verso il lavoro altrui hanno la meglio, dove pazienza e senso di appartenenza sembrano ormai un lontano ricordo. E si badi bene, stiamo trattando l’argomento sport, il calcio, materia che dovrebbe regalarci momenti di serenità e gioia, e invece, da quei simpaticoni dei “Black Scarf” a tutti coloro che ogni giorno sui social network non vedono l’ora di esprimere commenti ingiuriosi verso questo o quello, ci ritroviamo ad avere a che fare con movimenti atti a destabilizzare, invece che sostenere.
Stasera sarà tempo di FA Cup, all’Emirates Stadium e contro una delle formazioni più sorprendenti della stagione, lo Swansea City di Michael Laudrup.
Anche stasera, come in ogni partita che si rispetti, non sarà facile, non sarà semplice, e tutti noi, invece che attendere l’errore di questo o di quello o non vedere l’ora di aggredire le scelte del manager, dovremmo semplicemente concentraci a svolgere il nostro “mestiere”, un lavoro a volte “sporco”, un “mestiere”, come tutti i mestieri, di non facile conduzione, perché tifare una squadra di calcio non è cosa per tutti, perché sostenere i propri beniamini, il proprio manager, il proprio club, è un lavoro che richiede anni di esperienza, sacrifici, lacrime e gioie, ma soprattutto appartenenza, che significa indossare una sciarpa rossa e bianca con un cannone bene in vista, e non certo presenziare con una stupida, ignorante e destabilizzante sciarpetta nera che con noi non ha nulla a che vedere.
Dall’infermeria le notizie che giungono non sono delle migliori, visto che il faro del nostro centrocampo, Arteta, dovrà osservare almeno tre settimane di stop, e Rosicky ha allungato i tempi di recupero.
Quindi, e con l’assenza forzata di Koscielny, la formazione che scenderà in campo sarà pressoché obbligata, con qualche rotazione in vista del delicato impegno di domenica a Stamford Bridge.
Sull’undici iniziale tendo a non esprimermi, la cosa che mi preme di più è evidenziare ancora una volta che questa sera, l’ennesima sera da vivere all’Emirates Stadium, sarà fondamentale mettere in pratica quello che il nostro “mestiere” avrebbe dovuto insegnarci, e cioè sostenere dal primo all’ultimo minuto i ragazzi, i nostri ragazzi, quelli per cui, ieri come oggi e ancor più domani sapranno regalarci lacrime e gioie.
C’mon Guys …C’mon Arsenal!!!
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