..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 29 marzo 2013

I PERCHE' DI UN VOTO

Bersani non ce l'ha fatta, ieri sera dopo il colloquio avuto al Quirinale tra il segretario del Partito Democratico e il Capo dello Stato la "fumata" è stata nera: non ci sono le condizioni.
Stamane, dopo il comunicato di ieri sera sul calendario odierno, è iniziato un nuovo giro di consultazioni, con un intento chiaro, chiarissimo: formare, comunque sia, un Governo.

La condizione, in relazione anche alla coerenza del MoVimento, una sola: mettere insieme una coalizione, un governissimo, chiamatela come volete. Che detta in spiccioli: fare fuori i pentastellati unendo la vecchia politica; giusto per ribadire un concetto ben preciso: in Italia, evidentemente, le novità stonano, scombussolano, non sono in linea con un certo sistema.
Prima dell'ora di pranzo è giunta la conferma, ma un breve passo indietro è doveroso farlo.
Una settimana fa è sceso in piazza il Pdl, e a nome del proprio leader ha sloganato: "Siete pronti a tornare al voto?". Con i seguaci (?) che calcisticamente hanno intonato: "elezioni, elezioni, elezioni".
Una settimana fa è sceso in piazza il Pdl, e a nome del proprio leader ha dichiarato: "Se Bersani fallisce si voti, noi siamo pronti". Con i seguaci (?) che calcisticamente hanno intonato: "elezioni, elezioni, elezioni"
Passata una settimana: "Siamo disponibili a dar vita a un governo di coalizione con Pd, Pdl, Lega e Scelta civica. Crediamo ci possa essere un accordo. Ci va bene la candidatura di Bersani così come di altri nomi espressione del centrosinistra."
E poi c'è ancora qualcuno che si domanda perché il 25% degli italiani ha votato i 5 stelle e l'altro 25% ha provato disgusto nel recarsi alle urne.