..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 28 marzo 2013

IL "NO"

Voglio analizzare quanto accaduto nella giornata di ieri durante la consultazione (ci sono voluti i 5 stelle per permetterci una volta nella vita di assistere ad un confronto per la fiducia) a cui hanno preso parte l'On. Bersani e i due capogruppo del MoVimento, senza la sciarpa da tifoso. 
Ieri ho letto che il MoVimento ha perso l'occasione, se fatto sfuggire la possibilità di mettere alle strette il possibile Governo "consigliato" dal Capo dello Stato.
Chi ha seguito, e poi votato, i pentastellati ha recepito dalla campagna elettorale una linea ben precisa: "mai con nessuno". Il comportamento espletato nella mattinata di ieri dai cittadini Crimi e Lombardi è stato coerente con quanto dichiarato nelle 77 volte in cui il MoVimento è sceso nelle piazze, e di questo bisogna assolutamente darne atto. Chi contesta questo: a) pensa(va) che il MoVimento è un agglomerato di coglioni; b) non c'ha capito niente.
Ho anche letto che la "scelta" migliore sarebbe stata quella di "firmare in bianco", avviando la legislatura per poi decidere (votare si/no) di volta in volta i punti presentati.
E' evidente che le esperienze del passato hanno poco insegnato. Un'eventuale "no" (e la cosa non mi stupirebbe viste le premesse di programma altrui) significherebbe far cadere il Governo, che letta in maniera più cruda vorrebbe dire suicidarsi politicamente; Mastella, Casini, tanto per fare due nomi, hanno già dimostrato come. Ricordo anche ai più che quando la Lega fece cadere Berlusconi si dovette sottomettere per poi sopravvivere. 
Li hanno tacciati di inesperienza, li hanno derisi per i modi e per come si sono avvicinati alla vita politica, ma in questo mese, da Di Battista sul caso marò alla consultazione odierna, non solo hanno dimostrato capacità e senso politico (di perfetto non c'è nessuno, e, seppur firmatario del voto a 5 stelle, sono conscio che alcuni punti andrebbero seriamente rivisti), ma hanno avuto la coerenza di non prestarsi ai "giochetti" che hanno portato questo popolo e questo Paese ad affrontare le enormi difficoltà a cui siamo sottoposti quotidianamente.