Ne avevo scritto ieri, e oggi puntuale è arrivata la conferma sulla possibilità di un accordo che possa permettere la formazione di un governo. Berlusconi è stato chiaro, anche se i più di Piazza del Popolo non l'hanno capito (gridavano "elezioni, elezioni" mentre il proprio leader apriva una fessura al Pd). In contemporanea l'ha confermato anche Bersani. Come al solito, come sempre, continuiamo ad assistere a quel modo di fare politica che c'ha portato a cercare "alla fine del mondo" (cit) una speranza che potesse condurci fuori dalle fogne, che oggi hanno pure perso il puzzo del marcio.
Ma l'odore più nauseante è giunto dal sentire i rispettivi leader denunciare i motivi del perché il Paese si trovi in questa a dir poco delicata situazione, come se loro, di tutto questo, ne fossero le vittime. E' raccapricciante. Nessuno di loro è impresentabile o ineleggibile, sono tutti semplicemente raccapriccianti.
Sette anni e settantasette comizi di piazza hanno sempre denunciato e premesso una cosa sola: questa classe politica deve andare a casa. Sarà anche un modo che esula da quello che c'hanno abituato ad ascoltare, ma è evidente che è l'unico che possa realmente dare una scossa allo stagnate porcile in cui ci siamo adagiati. Gli sdegnati (sotto la soglia del 50%, gli altri sono facenti parte del MoVimento e dei non votanti) si sono messi in fila, ognuno a bollare: finiti, non coerenti, spaccati internamente, e via discorrendo. Non discuto sulle opinioni. Ma: a) grazie al MoVimento (no Grillo, pur se compartecipe) non si sono piazzati alla Camera e al Senato il duo Finocchiaro-Franceschini; b) grazie al MoVimento un Capo dello Stato (che avrà pensato: potevano aspettare ancora qualche mese) ha "sgridato" le maggiori coalizioni del Paese; b) grazie al MoVimento (e agli astenuti) il 50% del Paese ha apertamente dichiarato che s'è rotto i coglioni di una politica in pieno stile "groeningiano".
Molti, evidentemente, non se ne stanno accorgendo, ma coloro che (a differenza di quello che dice il possibile nuovo Capo dello Stato) hanno fatto combutta negli ultimi vent'anni sono pronti a riabbracciarsi, "per il bene" dell'Italia.