Queste si chiamavano consultazioni per avere la fiducia. Punto. Stefano Rodotà, Ignazio Marino, i numeri degli iscritti, le metafore ...non c'azzeccano niente.
Si doveva entrare con 2/3 punti, lo si lasciava parlare, poi si usava l'idea, entrando a gamba tesa.
1) questo è il DL sui rimborsi elettorali, è una copia, la legga e ci faccia sapere, noi domani lo presentiamo; 2) sono anni che ci parlate di riforma della legge elettorale, ne parla anche lei, la riformiamo oppure no?; 3) lei ci chiede una fiducia per avere un governo che vada incontro agli italiani, noi abbiamo il dovere di chiederle i nomi su cui si baserà questo Paese. Lo dobbiamo agli elettori, lo dobbiamo ai cittadini, lo deve agli elettori, lo deve ai cittadini. Ci dia i nomi dei ministri e gli diciamo se avrà la nostra
fiducia. Ancora non ci sono i nomi? E allora a chi dovremo dare la
fiducia!? Punto, stop.
Si lasciava la "patata" in mano ad Enrico Letta, mettendolo in imbarazzo davanti all'opinione pubblica; e dalla sedia ti alzavi prima te.