..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 23 aprile 2013

DEMOCRAZIA

Ritengo importante a poche ore dal termine delle consultazioni al Quirinale porre in evidenza la tematica della democrazia, questa sconosciuta. Democrazia: il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare. Ripetiamo tutti insieme: "una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
La prima classificazione della democrazia può essere tra democrazia diretta e democrazia indiretta. 

  • Nella democrazia diretta il potere è esercitato direttamente dal popolo, come avveniva nell'antica Grecia, dove i cittadini (esclusi naturalmente gli schiavi, donne e cittadini stranieri) si riunivano nell'agorà (oggi la piazza) per discutere attivamente di leggi o posizioni politiche da prendere.
  • Nella democrazia indiretta il potere è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento). L'Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum, l'iniziativa popolare e la petizione popolare; i cittadini sono comunque liberi di candidarsi (scendere in politica) per diventare rappresentanti, qualunque sia il loro stato sociale. 
Alle 21:42 del 12 novembre 2011 Silvio Berlusconi non è più il presidente del Consiglio. Ha consegnato le sue dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. In un paese democratico, in qualunque paese democratico, la Costituzione e la democrazia avrebbero dovuto portare gli italiani al voto. Da noi no, da noi s'è passati da un governo comunque e legittimamente eletto dal popolo ad un governo di non eletti, un ammasso di professori che tecnicamente avrebbero dovuto portarci fuori dall'impasse. Come è andata a finire, purtroppo, lo sappiamo (quasi) tutti. Venti mesi dopo. In un week end di pioggia e freddo l'Italia, gli italiani, vengono finalmente chiamati al voto, per mettere la parola fine ad un governo di non eletti, per ridare al paese la fisionomia di democrazia. Oggi questo voto sarà nuovamente cancellato, calpestato. Oggi, a prescindere dai nomi, avremo ancora una volta un governo di non eletti, proprio come accade venti mesi fa. Ieri al termine del messaggio di Giorgio Napolitano, l'ultimo eletto democraticamente ha appellato come uno squilibrato analfabeta della democrazia il rappresentante del primo partito politico italiano, quello definito dai più come un'autentico pericolo per la democrazia. Allora mi domando: ma perché, siamo sicuri che questo sia un Paese democratico?