..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 13 aprile 2013

MATCH REPORT: ARSENAL 3-1 NORWICH

Sono stati gli undici minuti più belli, intensi, emozionanti della stagione, undici minuti finali in cui abbiamo non solo ribaltato l'esito del match contro il Norwich ma raggiunto uno strameritato, attuale, terzo posto in classifica, in barba a tutte le critiche e agli scettici. Il finale di gara è l'unico argomento su cui spendere parole, anche perché nei precedenti settantacinque minuti di gioco eravamo stati poco aggressivi, poco incisivi, non determinati come avremmo dovuto, anche se nel conto c'erano due traverse che avevano lasciato il nostro score a zero. Poi la rinascita, grazie ad un rigore sacrosanto (non ne avevamo avuto a favore uno cinque minuti prima su fallo ai danni di Walcott) che Mikel Arteta con fredezza ha depositato in fondo al sacco portandoci sulla parità.
Ad essere sinceri anche il risultato di 1-1, in un pomeriggio piovoso e difficile, avrebbe potuto accontentarci, nonostante il dominio territoriale, nonostante il desiderio di vittoria, perché diciamocelo chiaro: quante volte c'è capitato di vivere partite simili e uscire dal campo con un pugno di mosche? E invece no, questa volta no. Dopo il pareggio si sono aperte le porte del paradiso, della voglia di dire ancora una volta la nostra, di ergerci ad essere per il sedicesimo anno consecutivo tra le migliori quattro d'Inghilterra. Ed ecco che The Ox s'inventa l'azione della vita, penetrando da sinistra, chiedendo e chiudendo l'uno-due con Podolski, mettendo in mezzo un pallone che un sontuoso Giroud ha infilato in fondo al sacco. Pandemonio all'Emirates. Tutti sotto la North Bank a seppellire sotto urla e abbracci il giovane Chamberlain, Wenger impazzito e bagnato come un pulcino, Fabiansky, visto con la coda dell'occhio, a correre in mezzo al campo felice come un bambino la mattina di Natale. Poi il brivido, giusto per non farci mancare ninete, ma proprio Fabiansky a fare il miracolo, cacciando un pallone filtrato potente in calcio d'angolo. I sei minuti di recupero c'hanno messo ansia, preoccupazione, fatto ricordare come lo scorso anno, esattamente all'Emirates, e dopo aver ribaltato il risultato proprio contro i Canaries, eravamo stati raggiunti nei minuti di recupero sul 3-3. Ma questa volta no. Le ansie e le preoccupazioni sono svanite sull'asse Giroud-Walcott-Podolski, con il tedesco a chiudere definitivamente il match, siglando il 3-1.
Martedì ci rigiocheremo tanto, tantissimo, nel recupero interno contro l'Everton (oggi vincente), ma stasera è giusto godere, sbronzarci, perché questo Arsenal non smetterà mai di farci battere il cuore. C'mon!!!

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