..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 27 aprile 2013

UN VOLONTARIO ERRORE

E’ un momento storico che sarà ricordato e che un domani troverà grossi spazi all’interno dei libri di storia. Decido di “guardare avanti” facendo il punto sul presente Oggi s’è assistito a qualcosa che nemmeno Roy Batty di fronte all’impietrito Deckard. L’appena nominato Presidente del Consiglio, Enrico Letta, sottosegretario del Pd, ha dato incarico al sottosegretario del Pdl, Angelino Alfano, di insediarsi al Viminale. Aggiungere un qualunque commento, per chi realizza che cosa sia il Ministero dell’Interno, è decisamente superfluo. E ora? 
Ora giungerà il momento della fiducia, dove stavolta le persone ci dovranno mettere il dito, e soprattutto la faccia. Che a “nord-est” non vivranno questo problema è chiaro, devono solo salire sul carro cercando di mettersi il più possibile in evidenza, a testa alta perché il domani è difficile per tutti; certo, si legge già che nel “nord” più profondo non vada bene il colore della Cécile, ma questi sono problemi, come dimostrato, ampiamente superabili. Ad Ovest, invece, la cosa si fa più complicata. Art. 94 della Costituzione: il voto di fiducia, da parte di entrambe le Camere, è necessario affinché un nuovo governo possa insediarsi ed iniziare ad operare. Questo voto va così espletato: entro dieci giorni dalla sua formazione, il Governo deve presentarsi alle Camere per il voto di fiducia, che viene espresso tramite mozione motivata e votata per appello nominale. Quest’ultimo comporta una votazione con la quale ogni voto è associato al nome della persona che lo ha espresso. Bene. Cosa faranno a sinistra? Come si comporteranno nello specifico gli eletti del Partito Democratico? 
Opzioni rimaste due: 1) quella parte che si può definire “sana” decide di cambiare la storia, mettendoci la faccia, non votando la fiducia, con tanto di motivazione 2) votano la fiducia, si staccano la spina, decretando miseramente la fine del partito. 
Nel primo caso si compierebbe anche un volere di molti: dare scacco matto al Movimento 5 Stelle; innegabile che i democratici schizzerebbero nei sondaggi, riprendendosi parte degli astenuti e buona parte degli accasatasi sotto il camper di Grillo. Nel secondo caso si consegnerebbe in maniera definitiva il popolo al centro-destra, iscrivendo nei libri di storia la più grande “remuntada” politica che la storia democratica abbia mai vissuto. 
La sensazione da lontano è che si opterà per la seconda opzione, d’altronde il masochismo è arte ormai definita in Via Sant’Andrea delle Fratte. Ora si scriverà da più parti che il Pd ha fatto un’errore politico, iniziato, quando aveva la reale possibilità di governare, nel novembre del 2011, dimenticandosi invece che questo non è stato un errore, ma un volere.