..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 5 maggio 2013

IL PIAGNUCOLARE SULL'IMU

Lavoro, Cassa integrazione, i debiti delle Pubbliche Amministrazioni, legge anti-corruzione, il conflitto d'interessi, erano, sono state, gli ingredienti secondo cui il neonato governo delle larghe confusioni avrebbero dovuto offrire al Paese il definitivo rilancio. Tutti temi più volte discussi, a ragione, tutti temi passati nettamente in secondo piano, a favore del piagniucolare, da destra a sinistra, sull'Imu.
C'è chi la vuole togliere e restituire, c'è chi la vuole sospendere e ridiscutere, quello che è oggettivo è la perdita di tempo, dove i primi insistono per mantenere la promessa ai propri elettori e dove i secondi cercano di tirare un colpo al cerchio ed uno alla botte avendo direttamente a che fare con quell'Europa che non vuole sentire ragioni in fatto di accordi presi.
Poi ci sono gli aspetti tecnici, che inorridiscono la lettura. I drammi che si concentrano al suo interno sono enormi, e incalcolabili. Il primo è grottesco, visto che dovremmo avere una sinistra che difende i consumatori e una destra che dovrebbe fare proposte serie sulle imprese, e invece ci ritroviamo con l'esatto contrario. Facciamo i seri e i conti? Il gettito dell'Imu raccoglie 24 mld annui, di cui 4 giungono proprio dalle prime case, eliminare i secondi, lasciando invariati i restanti 20 a carico di settori come quello agricolo, non si fa altro che portare fuori competizione i produttori, ampliando la forbice delle differenze di mercato tra noi e gli altri. E quindi: di cosa stanno parlando?
Poi c'è l'aspetto delle tempistiche, quello che fino ad oggi è stato calpestato. Per fare una cosa o l'altra serve necessariamente un decreto legge, da farlo immediatamente nelle sedi preposte e non certo sulle prime pagine dei giornali. Il non farlo potrebbe solo produrre ulteriori perdite di tempo e soprattutto di denari. Ma per farlo ci sarà bisogno di larghe intese, e queste, a sentire gli umori, sembrano essere ancora una volta discordanti, per non dire ulteriormente confusionarie.
Il rischio concreto è quello di allungarne l'agonia, ricominciando a fare discorsi propagandistici, difendendo le proprie posizioni, tirando in ballo gli accordi con l'Europa, facendo presente, stai a vedere, di non fossilizzarsi sui singoli punti, nel mentre il Paese continuerà a vedere chiudere aziende e perdere posti di lavoro.