La contestazione è stata veemente, rabbiosa, in nome della democrazia. Il fatto: aula del Senato, momento della verifica del numero legale dei senatori, il sistema non funziona, il gruppo dei ragazzi del Movimento 5 Stelle chiede spiegazioni al vice-presidente del Senato, Valeria Fedeli. Lo fa Roberta Giarrusso: "Noi avevamo chiesto la verifica del numero legale", lo ribadisce Paola Taverna: "Non ci ha fatto votare".
In aula scoppia il caos. Al termine del minuto di silenzio dedicato ad Andreotti, il senatore Luigi Zanda tuona: "Il Regolamento non si rispetta urlando contro la Presidenza e interrompendo il minuto di silenzio osservato per ragioni di lutto", gli fa eco Benedetto Della Vedova: "Quello che abbiamo appena vissuto sarebbe un precedente ingiustificabile e pericolosissimo per i lavori del Senato, a prescindere da chiunque dovesse poi comportarsi così in futuro".
Ma ci pensa Luis Alberto Orellana a fare chiarezza su quanto accaduto: "Signora Presidente, voi che sedete in altri banchi
non avete assistito a quello che è successo tra i nostri. Io ho visto i
miei colleghi inserire la mano nel dispositivo e, mentre uno risultava
richiedente la verifica, l’altro no. Ciò dimostra che ci sono dei
problemi tecnici". E aggiunge: "Ragionevolezza avrebbe voluto che si
fosse nuovamente votato immediatamente dopo aver rilevato il problema:
ci sarebbero voluti due secondi e tutto questo non sarebbe successo.
Invece c’è stata una rigidità che noi temiamo sia servita a
consentire a più senatori di entrare in Aula. E' questa l’ingiustizia
che non accettiamo".