..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 21 giugno 2013

CARO VASCO, IO C'ERO. ECCOME SE C'ERO!

E’ stato fantastico sentirsi la donna più semplice, con davanti l’uomo più semplice e in mezzo a quei soliti che però, quando li guardi bene, ti accorgi che in fondo sono tutti tuoi fratelli. Il tempo passa ma le emozioni rimangono anche se me lo hai detto anche tu: non sono più quella che ero. La vita segna, confonde, ruba quelle perle di sogni che, come una piccola ostrica, ti costruisci con entusiasmo da adolescente. Li conservi nella tua conchiglia e poi arrivano i dolori e i problemi a rubarteli. Ma noi, urlando al cielo che siamo ancora qua, sappiamo crearne di nuovi, di diversi, altrettanto belli e altrettanto importanti: perché siamo liberi, Vasco, siamo liberi di volare e di sognare. 
Come sto, quanti anni ho? Ieri non lo sapevo e oggi lo so ancora meno. So che sono sempre la solita lunatica, come quella domenica, così complicata. So che a volte sono sola, tante volte mi guardo intorno e in mezzo alla gente non vedo e non trovo nulla. Però mi è bastato smettere di cantare quella frazione di secondo e provare ad ascoltare: provare a interpretare quel coro grandioso che all’unisono ti seguiva. E allora no, Komandante, non siamo soli se decidiamo di dare ascolto alla nostra anima e se decidiamo di affidarci all’abbraccio buono di qualcuno, fosse anche l’abbraccio virtuale di una folla immensa dove nessuno si conosce ma tutti hanno lo stesso fuoco nel cuore. Ieri mi hai dato la consapevolezza di averlo ancora bene acceso quel fuoco dentro: sono quella che sa ancora dire di no, che spera che gli spari sopra arrivino nella giusta destinazione, contro quelli che rovinano la gente, contro quelli che fanno della cattiveria una bandiera, contro quelli che “ci sguazzano in questo mondo peggio di così”. 
A volte posso ancora sentirmi una Sally, sconfitta, delusa e punita, però so che non è tutto perso. Quel brivido che vola via, che sta in equilibrio sopra la follia, è troppo prezioso per vederlo soffocato dalle angosce. Vivere non è facile ma finche ci sarà chi sa regalare emozioni, come te, sarà anche un po’ meno dura andare avanti. Basterà accendere la radio, il Pc, lo stereo o basterà anche solo accendere una canzone nella testa e troveremo di nuovo un senso a questa vita spericolata, anche se questa vita magari un senso non ce l’ha davvero … 
Grazie Vasco, sei, sei stato e sarai quell’ alba chiara che ogni volta è capace di levare il fiato, anche se l’hai vista mille volte …
Di Giordana Yanez Bonacina

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