E' stato (e sempre lo sarà) fenomeno a 360°, per il suo modo di intendere il football, per la sua genuinità e simpatia, per l'amore che ha sempre dimostrato per i nostri colori, per uno stile di vita fuori dagli eccessi.
Il 30 giugno Arshavin lascierà London Colney, e un brivido, all'annuncio apparso sul sito ufficiale, è corso lungo la schiena, perché quando una storia d'amore è stata bella e intensa la nostalgia non può non prendere il sopravvento.
144 presenze e 31 goal nel corso di cinque stagioni non bastano a far comprendere quanto il ragazzo di San Pietroburgo sia stato capace di entrare nel cuore di tutti i tifosi dei Gunner.
La sua classe cristallina, il suo talento naturale ha stregato, ha fatto innamorare noi tifosi dell'Arsenal e tutti coloro che amano alla follia questo sport, compresi i milioni di tifosi che hanno avuto la fortuna di ammirarlo in tutta l'Inghilterra.
Di lui, inevitabilmente, rimarranno nella storia due date: 21 aprile 2009 e 16 febbraio 2011.
Non serve commentare o aggiungere parole che non renderebbero merito, basta guardare, godere, di cosa è stato capace di regalarci un piccolo, grande uomo, al secolo Andrei Arshavin.
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