..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 4 giugno 2013

COME TI SGONFIO LA GRUBER

Ed eccoci arrivati ad uno dei nostri pezzi da novanta, il Vice Presidente della Camera Luigi Di Maio che affronta la Gruber su La7.

La nostra cronaca “minuto per minuto” inizia con Lilli che si dice soddisfatta di avere finalmente uno dei nostri in studio perché “ci stavamo stancando di parlare di voi senza mai potervi interpellare” (Certo Lilli, eravate davvero stanchissimi di non averci in tv e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata..) e tratta subito il nostro cittadino con assoluta supponenza chiedendo “Ha dovuto chiedere il permesso a qualcuno per essere qui questa sera?“. Di Maio sottolinea come debbano ormai sacrificare tempo al lavoro in Parlamento per dover comunicare fuori dai palazzi quello che fanno. (Che, letto tra le righe sarebbe come dire che i giornalisti non fanno il loro lavoro e quindi tocca a noi non poter fare il nostro, ovvero i parlamentari, perchè ci volete trasformare in showman)

La prima domanda riguarda, ancora una volta, quello che ha detto Grillo, questa volta sul semi-presidenzialismo e la risposta di Berlusconi, il quale attacca M5S e Beppe Grillo. Per fortuna Luigi risponde a tono “ll rischio del semi-presidenzialismo in Italia è quello della personificazione della politica e gioverebbe di sicuro a Berlusconi” ed ancora “è una clausola di sopravvivenza, di assicurazione, di questo governo; con l’istituzione del comitato per fare le riforme serviranno 6 mesi per l’istituzione del comitato e altri 6 mesi per le riforme; si sposta l’attenzione su altri temi” e quando la Gruber afferma che il semi-presidenzialismo potrebbe giovare anche a Grillo, Luigi risponde che Grillo non si candiderebbe mai. “Chi le prende le decisioni?” (Lilli, mi chiedo se a Brunetta faresti mai questa domanda!). “Si decide a maggioranza nei gruppi parlamentari ed utilizziamo il blog di Grillo come megafono per far conoscere quello che facciamo“.

Ed ecco l’ennesima domanda sulle presunte espulsioni “Tutti i giornali scrivono che nei prossimi giorni verranno espulsi alcuni parlamentari tra i 5 stelle“. (La Gruber fa il nome di Currò, Zaccagnini e Di Battista. Ora, passi il primo che è della sua parte, ma Di Battista proprio no! – Zaccagnini non pervenuto). Di Maio risponde che non è possibile che ogni volta che una persona vota in modo diverso venga tacciato di essere un dissidente. “C’è grande speculazione giornalistica sulle opinioni diverse“.

“Io credo che se si debba fare un’autocritica è che abbiamo passato troppo tempo a lavorare in parlamento e poco a comunicare quello che facevamo”

La Gruber taglia e cuce un discorso di Crimi che, come sempre, è virgolettato e Luigi fa presente che anche lui si è trovato virgolettato senza aver mai detto quelle parole riportate. E dopo il primo tempo di gossip politico arriva anche una domanda seria: “reddito di cittadinanza.” Le viene spiegato che a fine mese arriverà il progetto di legge con la copertura finanziaria e che le altre proposte presentate non ne hanno e la Gruber, facendo finta di non aver sentito, cerca di punzecchiare Luigi ribadendo “anche la vostra non ha copertura“, ma Luigi sottolinea “Non è stata ancora presentata…” (con sorriso soddisfatto). Ma dopo un piccolo spazio pubblicitario con la domanda sui contenuti che dovrebbero DAVVERO interessare il popolo italiano, torna il secondo tempo del gossip politico: Rodotà e il turpiloquio di Grillo. Su Rodotà dice Di Maio “Stefano Rodotà è persona di tutto rispetto e stima, solo che abbiamo preso strade diverse” e sul turpiloquio di Grillo “Grillo ha un suo stile che non ha mai istigato odio contro nessuno, Grillo grida la sua rabbia che è la rabbia di un intero paese e quella rabbia la incanala portando in parlamento gente come me, gente che lavora per questo paese“.

E ancora sul “FLOP” alle amministrative. “Amministrative e Politiche sono due cose diverse, due generi di elezioni diverse. Noi con i mezzi che avevamo abbiamo avuto un risultato eccellente. L’autocritica è sulla comunicazione, e su questo ci stiamo lavorando seriamente.” e “Io ho imparato a non seguire i sondaggi ma il livello di partecipazione“

Di Maio per fortuna riesce a parlare a prescindere dalle continue interruzioni e mugugni di Lilli e a spiegare finalmente quello che stanno facendo in Parlamento e che, in realtà, la linea del moVimento non è fatto di NO, ma di compromesso su progetti seri e che rientrano nei 20 punti programmatici, come ad esempio la proposta di Giacchetti e il fatto che siano riusciti a far votare il loro emendamento sulla impossibilità per le Regione di aumentare le tasse per pagare i debiti pregressi della PA.

Attraverso un servizio di Pagliaro, si mette in dubbio la democrazia diretta e la rete e Luigi si lancia sul ring senza nessuna paura “l’errore è pensare che il M5S esiste in rete: il M5S UTILIZZA la rete” e ancora “Il Blog di Grillo è un viatico ma è soprattutto il Blog di Beppe Grillo; è un portale che ha un grande potenziale di comunicazione dove Beppe Grillo scrive ANCHE i suoi post”

La iena Gruber pensa di staccare pezzetti da una carcassa chiedendo a Di Maio se vuole dire qualcosa a Grillo in diretta, ma la poverina viene “bastonata” da Luigi “Non credo che io debba utilizzare il mezzo televisivo per parlare con Beppe“.

Ed ecco la domanda simpatica che si dimenticano sempre di fare a tutti gli altri soggetti politici degli altri partiti “Lei quanto prende?” (NdCi8: io le avrei risposto -E lei, quanto prende?-). Chissà perchè le scoccia sapere che restituiscono 5 milioni di euro di sole indennità e che hanno rinunciato ai 42 milioni di rimborsi elettorali, a lei interessava sapere solo lo stipendio dei singoli.

Ottima figura del nostro Vice Presidente, ma mi permetto ancora una volta di consigliare di non rispondere più alle domande di gossip. Che siano preparate o no, le domande devono riguardare SOLO ed esclusivamente quello che si sta facendo, come lo si sta facendo e l’informazione su quello che il partito unico sta attuando o vuole attuare. Bisogna fare in modo di portare il discorso dalla nostra parte, non dalla loro. Visto che ci siamo dovuti piegare alla logica del diventare come loro, allora diventiamo come loro al 100%: conduciamolo noi il gioco.
by [Ci8]