..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 15 novembre 2019

Assassini di sardine


Il punto di non ritorno è ormai talmente evidente che negarlo sarebbe come sputare sui fondamentali deontologici di coloro che dell'informazione ne hanno fatto un lavoro, un mestiere, un motivo di vita. Gli episodi non si contano più: il Comune di Predappio che nega agli studenti i fondi per la visita ad Auschwitz; Liliana Segre, la bambina che il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che viene dotata della scorta di due carabinieri; la commissione della senatrice contro razzismo e antisemitismo che nasce senza i voti del centrodestra dopo averle mancato di rispetto nell'aula del Senato; il recente funerale di Stefano Delle Chiaie che ha visto un’ottantina di persone salutare con il braccio teso l'ideologo neofascista fondatore di Avanguardia nazionale; la dichiarazione dell'attuale leader della Lega, "Questo caso dimostra che la droga fa male", rilasciata a seguito della sentenza di condanna per i carabinieri ritenuti responsabili della morte di Stefano Cucchi. Un escalation che nel suo ultimo atto ha visto scatenarsi la bufera dopo che il deputato della Lega, Massimiliano Capitanio, ha paragonato i presenti in Piazza Maggiore che hanno manifestato contro la Lega agli assassini di Marco Biagi. Il post su Facebook del segretario della Commissione di vigilanza Rai (con tanto di foto della prima pagina del Corriere della Sera con la notizia dell’assassinio di Marco Biagi) ha inevitabilmente scatenato le reazioni di Andrea Romano, del segretario dei democratici Nicola Zingaretti e di coloro che, manifestando pacificamente con una sardina come provocazione nel luogo culto del capoluogo emiliano, si sono visti dare degli assassini da un modo di fare e di essere che nell'ultimo anno e mezzo ha basato il proprio consenso sul veleno dell'odio.

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