..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 24 ottobre 2020

Esseri umani

Ok, mi tira il culo, l'ammetto. Essere umani significa anche questo: essere umani. 
E dentro so che è una cosa bella, giusta, veicolo che potrebbe portare solo benefici a chi in tutto questo si ci è ritrovato senza chiederlo, volerlo. Però mi tira il culo, perché sono un essere umano. 
Succede perché spazi e momenti che abbiamo ritagliato, cucito, costruito, inventato solo per noi stasera non ci appartengono. Ed è paradossale che chi quegli spazi li ha occupati per oltre due lustri mi faccia tirare il culo. Però è così. 
Ma poi c'è il bicchiere mezzo pieno, quello sempre da guardare e se possibile bere. 
Non c'era bisogno di questo per svelare l'arcano, ma la situazione ha stampato a caratteri cubitali le ragioni, i perché, le motivazioni che hanno fatto crescere qualcosa che vive di luce propria, si alimenta giorno dopo giorno di una sostanza tanto astratta quanto dipendente. 
Non escludo che alcune mancanze dell'ultimo periodo (con mie oggettive responsabilità) abbiano accentuato questo stato d'animo, o il silenzio che regna da quell'ultimo saluto serale, ma sta di fatto che mi tira il culo. Perché essere umano.

giovedì 8 ottobre 2020

E' come un tuono, dopo il lampo

E' come un tuono, dopo il lampo. 
Come l'arcobaleno, dopo la pioggia, la luce dopo la notte, la quiete dopo la tempesta. 
E' spazio, aria. 
Sogno, quello che ti dicono di lasciare perdere perché è una perdita di tempo. 
Ma fino a quando la vita ti regalerà del tempo ci sarà sempre un motivo per sognare.

lunedì 5 ottobre 2020

Leggeri e liberi

Come lampare nella notte buia, sospinte dal vento, agitate dall'incedere del mare ma punto di riferimento per i dispersi, naufraghi di un mondo che scandisce inesorabilmente lo scorrere del tempo. 
Come corpi di un'unica anima, scaldati dal sole, raffreddati dall'inverno più rigido ma capaci di trasmettere sensazioni, emozioni che si fondono nel piacere di stare l'uno all'interno dell'altro. 
Come un paesaggio illuminato da una notte di plenilunio, dove la luna accarezzata dal sole si mette a nudo al cospetto della meraviglia di uno sguardo, occhi che penetrano e disegnano le sfumature di un sogno ancora vivo. 
Come foglie trasportate dalla brezza, fragili, come noi, noi che proseguiamo il nostro viaggio senza meta e identità, ma leggeri e liberi.