No, forse è un'affermazione esagerata, anzi lo è sicuramente, con molta probabilità, tra un paio di lustri, si ritornerà ad assaporare uno sport con la "S" maiuscola, ma ad oggi le previsioni non sono sicuramente delle più rosee.
Alla fine degli anni 90', nel "nostro" mondo pallonaro, gravitavano i più forti calciatori del pianeta, non per niente veniva definito il più bel campionato di calcio del mondo, calciatori che frequentavano per brevi periodi i campionati del loro paese di appartenenza, per poi, con la sfrenata volontà dei propri procuratori, venire a calcare i nostri campi, approdando nei palcoscenici dei nostri stadi. Nacque la corsa al campione, ogni presidente, o padrone, delle società di calcio italiane, faceva qualunque tipo di follia (economica) pur di aggiudicarsi il "nome" del momento. Le conseguenze furono inevitabili, indebitamenti per quasi tutte le società, dovendo, congruamente soddisfare con cifre da capogiro, i contratti dei propri "fenomeni".
Da quel momento in poi fu la fine, plusvalenze fittizie, passaporti falsi, fallimenti, fidejussioni, falsi in bilancio, decreto spalmadebiti e la fuga dal nostro campionato di moltissimi campioni, anche "mondiali", in lidi calcistici esteri, snobbati solamente pochi anni prima.
E poi "Calciopoli", quella sorta di Santa Inquisizione che in qualche modo è riuscita a coprire scandali, dello stesso mondo del pallone e non, di dimensioni ciclopiche (edit: Enzo Biagi).
E oggi si apprende da un articolo apparso sul sito di Repubblica.it, che scomparirà anche "90° minuto".
Il calo è stato inesorabile, dal 30% di ascolto in passato, ad un'attuale 20-15%.
I diritti in chiaro, coperti per tre anni da Mediaset all'esorbitante cifra di 61,5 milioni di euro a stagione, scadranno il prossimo giugno, e dalle ultime indagini di mercato pare che non verranno rinnovati. Mediaset non nè vuole più sapere, dai "flop" di Serie A, condotta inizialmente da Paolo Bonolis (er penombra ndr) e successivamente da Enrico Mentana fino ad arrivare a "Controcampo ultimo minuto" di Sandro Piccinini, hanno fatto invertire rotta all'azienda di Piersilvio Berlusconi, mentre "mamma" Rai pare poco propensa ad elargire quantità considerevoli di denaro.
In questa stagione, persino "Doctor House", il mercoledì sera, ha stravinto il confronto con il calcio, con percentuali di ascolto quasi sempre superiori rispetto alla Champion's League.
La Lega calcio è alle strette, le idee, di Adriano Galliani, si orienterebbero ad un "embargo" sino alle 22:30 della domenica, per le immagini in chiaro.
Dovremmo dunque dire addio a "90° minuto"?
La trasmissione che incollava al video milioni di telespettatori, con la regia da studio di Paolo Valenti e i commenti degli inviati Giorgio Bubba, Cesare Castellotti, Puccio Corona, Marcello Giannini, Ennio Vitanza, Luigi Necco, Franco Strippoli e molti altri è "morta" da anni, inutile fare articoli demagogici e nostalgici di quello che è stato, il calcio in se ha voluto questo, e non fa nemmeno più sensazione se "Tutto il calcio minuto per minuto" storica trasmisssione radiofonica che si appresta a compiere i suoi cinquanta anni di vita, nella domenica appena trascorsa (06/01/2008 ndr) era in collegamento con cinque campi della serie D.
Sky e Mediaset Premium per ora stanno alla finestra.
Non vorremo volare troppo in alto con supposizioni fantasiose e discorsi pessimistici (o magari ottimistici, dipende dalle prospettive) ma tutto questo, qualcosa dovrà pure significare.
In ordine temporale, all'inizio di questo 2008, ci si troverà davanti ad ennesimi scossoni che il mondo del calcio dovrà sopportare.
Il 23 gennaio ci sarà il pronunciamento del Gup di Milano, Paola Di Lorenzo, sulla richiesta di rinvio a giudizio per i falsi in bilancio delle società Milan ed Inter, formulata dal pm milanese Carlo Nocerino, riguardanti l'inchiesta sulle plusvalenze fittizie.
L'8 di febbraio riprenderà presso la Procura di Napoli il secondo, terzo, quarto, ancora non si è capito a che puntata siamo, atto di Calciopoli, mentre è previsto per il 13 marzo il ricorso presso il Tribunale Amministrativo del Lazio di Luciano Moggi.
Il 15 maggio invece, sempre presso il TAR del Lazio, si dicuteranno ben tre ricorsi presentati dalle associazioni di; GiùlemanidallaJuve, DifendiamolaJuve e l'Ego di Napoli (Avvocato Raffaele Di Monda).
Tutto questo condito, nello scorcio delle ultime due stagioni, con la partenza di ben quattro campioni del mondo versi altri campionati, e la non volontà da parte di molti "fenomeni" (e non) internazionali nel venire a giocare nel nostro bel Paese, le ultime campagne acquisti del calciomercato sono una cartina di tornasole chiarissima.
Se si considera la perdita della fase ogranizzativa degli europei del 2012, anche il "governo" del pallone è rimasto indietro, stagnato dai soliti noti seduti su poltrone oramai logore e prive di idee, quelle stesse persone che hanno deliberatamente troncato l'unica vera nuova idea di calcio che avevano Giraudo e Moggi per la "loro" Juventus, e che probabilmente avrebbe aperto nuove frontiere.
Insomma un disastro.
E allora più di un dubbio comincia a sorgere.
Nei mercati azionari di Borsa, le bolle (speculative) hanno un loro percorso, di breve, medio o lungo termine che sia, ma poi scoppiano, è inevitabile, visibili solamente a chi può monitorare da un certo punto di osservazione.
Non è che la bolla (calcistica) del nostro pallone stà per scoppiare?
Il 23 maggio 2007, l’Avvocato Luc Misson (Presidente della commissione sport alla UEA) ha depositato ricorso alla Corte Europea sulla Concorrenza, per conto dell'associazione GiùlemanidallaJuve.
Il ricorso è in attesa di accoglimento, i tempi si sono protratti, vero, probabilmente era anche inevitabile, ma qualcosa ci fa pensare che da qualche punto di osservazione qualcuno stia monitorando.
La ciclicità del mondo è un fatto assodato nei secoli, che riguarda qualunque tematica, dalla moda, la musica, allo spettacolo, alla politica e anche nello sport, in questo caso nel calcio.
Bosman e la sua legge ne è un'esempio, un ricorso su cui nessuno avrebbe scommesso una Lira e che invece, in maniera inesorabile, cambiò il calcio.
Venisse accolto e successivamente discusso con esito pisitivo, il ricorso di Misson e di Giù lemanidallaJuve a distanza di 12 anni da quella sentenza (Bosman 15 dicembre 1995 ndr), cambierebbe (ciclicamente ricordate?) radicalmente la nuova frontiera del calcio.
E i Bubba, i Castellotti, i Necco, i Corona e tutti quelli di "90° minuto"?
Loro non ci sono più da anni, purtroppo, ma fossero ancora dislocati nelle rispettive sedi di competenza, rimarebbero senza i loro commenti, senza le loro immagini, senza il loro "90° minuto" e non per il volere del "Dio" denaro, ma grazie ad una Giustizia che cancellerebbe 90 minuti per dare "nuovamente" dignità agli Uomini e ad uno Sport.
2 commenti:
Complimenti, davvero un bellissimo articolo :)
complimenti Fabio, fin quando esiste la possibilità di provare "emozioni" anche leggendo un articolo come il tuo, il calcio e la ns lotta può ancora esistere
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