Un vivere eccezionale fatto di lotte, dolori, successi e grandi passioni. Un riconoscimento mondiale di potere e carisma in un mondo non ancora "globale". Gianni Agnelli è stato per l'imprenditoria italiana, quello che Sophia Loren è ancora per il cinema: un'icona. Immortale, controversa, da imitare o evitare, la figura delll'Avvocato con la a maiuscola, a cinque anni dalla scomparsa, è ancora pulsante. La Fiat, la Juventus, la Ferrari, la "dolce vita" e quell'attaccamento personalissimo alla famiglia, rivivono in una mostra che inaugura il 10 gennaio al Vittoriano di Roma: "Il secolo dell'Avvocato", un titolo forte, importante, che vuole sottolineare come, in fondo, la storia di Gianni Agnelli sia la storia del 900 italiano: delle conquiste e delle perdite di una nazione geniale e capricciosa. A rendere omaggio al patron della Fiat c'è anche una biografia illustrata, edita da Rizzoli, la cui introduzione porta la firma di Henry Kissinger, grande amico di quello che il politico americano definì il "re d'Italia senza corona".
E noi vorremmo aggiungere, calcisticamente parlando, il "campione d'Italia senza più la sua Juventus".
La sua grande passione, anche se i motori e lo sci lo avevano sempre attratto e non poco, la Juventus, fatta di uomini e coraggio, imprese e glorie. Chissà, che cosa avrebbe fatto "lui" per la Juventus di milioni di tifosi, chissà quale via avrebbe intrapreso in quella maledetta estate del 2006, quasi sicuramente l'avrebbe difesa, come sempre aveva fatto, nel bene e nel male.
Avvocato ci manca, per noi "semplici" uomini di sport, nelle sue parole e nelle sue proverbiali frasi "piccanti", riuscivamo ad identificarci, ci sentivamo parte di quella storia fatta a strisce "bianconere", ci manca perchè da quando lei, e suo fratello Umberto, non ci siete più, tutto questo è svanito, e in qualche modo ci rendiamo perfettamente conto che mai sarà più come prima.
Ma la vogliamo ricordare, a cinque anni dalla sua scomparsa, nella maniera che sicuramente lei avrebbe voluto e sperato: "Siamo rimasti con un tozzo di pane, ma per lei, per noi e per la nostra Juventus, faremo di tutto per metterci sopra il foie gras".
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