Con questa frase, addetti ai lavori, stampa specializzata, critici televisivi e semplici appassionati, hanno definito l'ennesimo calcio di rigore inesistente accordato all'Inter in questa stagione.
Come paiono lontani i tempi in cui, per un calcio di rigore (dubbio) accordato alla Juventus, venivano gettate in pasto al pubblico tv e a quello lettore della carta stampata, terminologie come: "Sistema Moggi", "Cupola", "Campionato falsato" e chi più ne ha più ne metta.
Oggi no! Oggi è solo frutto di disantezzioni, inadeguatezze, errori tecnici, ma sempre e comunque senza malafede, e sopratutto senza quella sudditanza psicologica tanto usata nei confronti della squadra più forte del torneo.
Siamo arrivati con ieri all'ottavo calcio di rigore assegnato alla squadra neroazzura, quella squadra definita in questo Blog, la più completa tecnicamente e la più attrezzata del torneo di serie A.
Ma tutto ha un limite.
Premesso che i limiti fanno anche parte di chi insegue l'armata di Mancini, ieri la Roma (seconda in classifica) è stata travolta a Siena (3-0), la Juventus (terza) è stata costretta al pareggio interno contro l'ultima in classifica, il Cagliari, mentre la quarta forza del torneo, la Fiorentina, è stata sconfitta in casa da una magia a pochi minuti dal termine dal nuovo fenomeno (diciottenne) approdato nel nostro campionato, Pato, e dalla rincorsa ad un posto utile per la Champion's del Milan.
Detto questo, e valutando come mediocre il livello qualitativo di questo torneo, avendo altresì più volte evidenziato come l'Inter non avrebbe comunque bisogno di "aiuti" per aggiudicarsi questo scudetto, sorge spontaneo un dubbio: "senza almeno sei, di quei otto calci di rigore, peraltro inesistenti, e con almeno la metà assegnati alla squadra avversaria di turno (vedi contro la Juventus, il Parma, l'Empoli e il Milan) quanti punti avrebbe la squadra più forte del torneo?"
E parlando proprio delle avversarie: "se fossero stati assegnati alcuni calci di rigore solari, e non assegnati contro dei calci di rigore inesistenti (Napoli-Juventus per rendere l'idea), quanti punti avrebbero in più le inseguitrici?"
E sopratutto: "visto che gli scivoloni in questo campionato sono all'ordine del giorno (vedi appunto Roma e Juventus ieri, ndr), possibile che, grazie a questi episodi, l'Inter non sia mai caduta, trovandosi ad oggi con un divario importante dalle inseguitrici?"
Come accennato prima, tutto ha un limite.
Nell'era "Triade", quella vincente dei dodici anni in bianconero, uno studio di statistiche, ha analizzato, nel caso specifico dei calci di rigore, con dati alla mano, l'orientamento arbitrale che si è consumato nel periodo nel quale il principale protagonista di Calciopoli, Luciano Moggi, avrebbe condizionato l'intero sistema calcio nel nostro Paese.
Quello che è emerso è sconcertante:
Nella classifica rigori assegnati a favore per campionato, in testa alla classifica (analizzando le ultime 12 stagioni e facendo la media per campionato), si ritrova sorprendentemente il Brescia (8,1), il Milan è secondo (7,7), Juve ed Inter quasi appaiate (rispettivamente 6,8 - 6,6) molto più indietro. Squadra meno “simpatica” agli arbitri risulta la Reggina (4,8).
A questo si è voluto approfondire la ricerca; ci si è quindi domandati se le classifiche possano cambiare se isoliamo i soli rigori trasformati che sono stati decisivi per l’esito delle partite.
Stranamente nella classifica dei rigori a favore le grandi squadre risultano penalizzate, eccetto il Milan (2,9) primo in questa classifica, mentre la Juventus si trova addirittura al 10° posto, in comproprietà con la Roma, con 2,3 rigori decisivi a campionato.
Dalle classifiche precedenti si notano differenze minime tra le grandi squadre ma mediamente si nota che le grandi squadre hanno più rigori a favore e meno rigori contro rispetto alle piccole squadre. Si è cercato quindi di comprendere quanto ciò dipenda dal maggior valore, rispettivamente, degli attacchi e delle difese delle squadre che vanno per la maggiore. E' stato quindi calcolato quale sia l'incidenza dei rigori nel totale dei gol segnati e subiti squadra per squadra.
Dei 717 gol segnati dalla Juventus nei dodici campionati analizzati, l'incidenza di rigori, sugli stessi gol realizzati è pari a 0,088.
Ci sono due considerazioni generali che sembrano emergere da questi numeri.
La prima è che lo scostamento nella concessione di calci di rigore a favore o contro, tra le maggiori squadre (Juventus, Inter, Milan, Roma ecc.), è talmente ridotto (differenze inferiori ad 1 rigore per campionato) da non poter costituire un elemento a favore dell’ipotesi di orientamento delle decisioni arbitrali verso una squadra, anche perché risulta difficile considerare tale scostamento decisivo nell'esito di un campionato.
La seconda è che i numeri non individuano nessuna polarizzazione della concessione dei rigori, della quale spesso si parla, nei confronti delle squadre più forti.
L’unica vera particolarità riscontrata è che quando le grandi squadre giocano tra di loro sembra esserci una concessione meno frequente di rigori, questo a prescindere dalla squadra coinvolta.
L’unica vera particolarità riscontrata è che quando le grandi squadre giocano tra di loro sembra esserci una concessione meno frequente di rigori, questo a prescindere dalla squadra coinvolta.
Nonostante questi dati, si è sempre letto su giornali specializzati, e sentito in programmi sportivi, di un condizionamento da parte della Juventus e dei suoi dirigenti verso il mondo arbitrale, e non si è mai parlato di errori tecnici o di mancanza di esperienza.
Daltronde, nei processi di Calciopoli (considerati dai più illustri giudici, giornalisti e addetti ai lavori, come autentici aborti giuridici), non si è mai evidenziato nessun illecito che abbia potuto incidere sull'andamento di un solo campionato, le parole espresse durante la sentenza di primo grado echeggiano ancora come un processo da Santa Inquisizione (Enzo Biagi edit), "abbiamo ascoltato il volere della gente e l'opinione di tutti coloro che gravitavano nel mondo del calcio".
La definizione grottesca di una "classifica che si altera senza alterare alcuna gara" rimarrà nella memoria del tifoso juventino per molto, molto tempo.
E all'indomani delle dichiarazioni di Moratti, e dell'ennesimo, inesistente, calcio di rigore assegnato all'Inter, non una sola parola su di un'eventuale "sistema" o "cupola" che sia.
Come è strana la vita a volte, la società che si è professata per anni vittima di un ipotetico sistema che le avrebbe tolto la possibilità di competere per la vittoria finale, oggi si ritrova ( con ancora la metà del torneo da giocare) con più calci di rigore (inesistenti) ed episodi a favore (molteplici), di quanti ne ebbe a suo tempo, dati alla mano per l'intera stagione, la squadra e la società definita "banda di truffatori".
La conclusione dovrebbe essere degna di una logica, e io questa logica non riesco proprio a trovarla.
Per dodici lunghi anni la Juventus di Giraudo, Moggi e Bettega, dominò il calcio italiano, avendo a disposizione gli stessi episodi (calci di rigore e varie) delle altre cosidette "grandi", per conseguire la vittoria finale, ma nonostante questo fu processata, smantellata, mandata in serie B e "rapinata" di due scudetti per la farneticante conclusione di avere commesso un illecito ambientale ( il giudice DeBiase citò: "l'illecito ambientale non è un reato contemplato in nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico, in questo processo non ci sono tracce di illecito, nè di denaro o di assegni, e ancor meno di arbitri venduti o compiacenti").
Mentre oggi, con una netta differenza di episodi, a favore e contro, tra le cosidette "grandi" del nostro calcio, si parla di "errori tecnici", di "inesperienza".
Io in tutto questo non ci trovo logiche.
di Cirdan
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